Anche il Rapporto di Filea Cgil e Fondazione Di Vittorio sottolinea un miglioramento dei dati congiunturali, ma anche come sia difficile l’affermazione della specializzazione, in una domanda di lavoro che, per risparmiare, si affida ancora alle basse qualifiche professionali
Un’altra campana suona rintocchi di ripresa, ed è quella di Fillea Cgil e Fondazione Di Vittorio, che nel loro Rapporto sottolineano come il settore delle costruzioni sia riuscito a sdoganare segnali positivi, seppur lievi.
Il nostro settore, lo scorso ano ha rappresentato ilo 9,6% del PIL, e il segnale è stato positivo soprattutto grazie agli incentivi fiscali (un’altra conferma). Per comprenderne appieno il valore, basti pensare che nel 2007 i lavori di ristrutturazione che beneficiavano delle agevolazioni arano il 16% del totale (per un valore stimato di 9 miliardi); nel 2016 la percentuale è salita al 40,7%, per una spesa di 28 miliardi, con un grosso impatto anche a livello di occupazione.
Il Rapporto segnala inoltre che nel 2016 gli occupati nei segmenti delle costruzioni erano 1.346.000, il 5,91% del totale degli occupati. Ma a una domanda sempre maggiore di specializzazione non corrisponde la ricerca di una manodopera altrettanto specializzata, a tutto vantaggio delle basse qualifiche.