Le vendite di immobili sono ancora per la metà in classe G e solo il 7% delle compravendite riguarda case in classe A o B. Un buon segnale per la manutenzione straordinaria, un po’ meno per il miglioramento della qualità del patrimonio abitativo
Quello della manutenzione straordinaria è non solo il mercato dominante oggi nel nostro paese: se ci guardiamo attorno, scopriamo che è destinato a esserlo ancora per molti anni, anche se il nuovo dovesse riprendersi un po’.
I dati che arrivano dal mercato immobiliare offrano parecchio materiale di riflessione. Si parla ormai da anni (numerosi anni) di valori energetici e di tutto ciò che ci gira intorno, eppure lo scorso anno metà delle compravendite hanno riguardato edifici in classe G, ovvero la meno virtuosa. E un ulteriore 24% ha interessato edifici in classe E ed F. Tanto per venire al nocciolo della questione: solo il 7% delle compravendite può vantare le classi A e B.
Con questo trend è quindi facile immaginare quanti interventi saremo chiamati a fare, anche se un dubbio rimane, perché la qualità energetica degli edifici, secondo l’opinione di numerosi agenti immobiliari, non è affatto rilevante per il buon fine dell’acquisto di una casa.