Ci si mette anche l’aumento del costo del denaro, causato dalle tribolazioni finanziarie degli ultimi mesi, a penalizzare gli investimenti
Anche se il Cresme indica che la ripresa nel settore delle costruzioni è già iniziata (viene ipotizzato per quest’anno un +2% rispetto al 2017), gli sforzi degli operatori del settore potrebbero essere penalizzati dalle turbolenze finanziarie che stanno colpendo la nostra economia e quindi anche il settore delle costruzioni.
In sostanza, il rialzo dello spread porta a un aumento dei costi per prestiti e mutui, frenando nuove iniziative immobiliari, quindi il mercato del nuovo che, faticosamente, sta cercando di rialzarsi dopo anni di segni negativi.
L’aumento del costo del denaro può quindi anche raffreddare gli entusiasmi delle famiglie anche per gli interventi di ristrutturazione, oltre che nelle compravendite, da sempre motore delle manutenzioni edili. Sarebbe l’ennesima penalizzazione per un comparto produttivo che, diversamente dagli altri, non riesce a decollare.