Chiacchiere molte, cantieri pochi. 800mila i posti di lavoro persi dall’inizio della crisi, senza contare l’indotto
”In Italia la recessione dura oramai da quasi sette anni e il settore delle costruzioni continua a essere il fulcro della crisi, come confermano i dati Istat sul Pil che vedono l’edilizia con il peggior dato congiunturale su tutti gli altri settori: Stiamo parlando di 800mila posti di lavoro bruciati in 6 anni: è urgentissimo rilanciare una adeguata e organica politica industriale per un settore vitale per il paese”.
Lo ho scritto il segretario generale della Fillea Walter Shiavella, sottolineando che dallo sblocca Italia ”dopo tante chiacchiere, arrivano invece poche novità”.
Il segretario degli edili Cgil spiega che ”i soldi sono sempre gli stessi, anche se è positiva la chiara scelta di priorità condivisibili come gli interventi sulle reti ferroviarie quali la Napoli- Bari, la Palermo-Messina-Catania e il Terzo valico e quelli sulle reti delle grandi aree urbane.
Non c’è ancora invece di fatto traccia di quel selettivo e graduale allentamento del patto di stabilità per i comuni che darebbe da subito ossigeno al settore con opere medio-piccole immediatamente cantierabili, ma soprattutto preoccupa l’ assenza di risposte certe a quella strutturalità degli incentivi per l’adeguamento energetico e antisismico che resta una leva fondamentale per la riconversione del settore”.
(Fonte: infobuild.it)
