Con l’arrivo dell’autunno, iniziano a moltiplicarsi le occasioni d’incontro. Un po’ le fiere di settore, un po’ che si va a chiudere un anno e guardarsi in faccia può solo fare bene. Allora ecco che Gruppo Made sarà presente al Saie per parlare di distribuzione in una manifestazione fieristica, cosa che ormai sembra passata di moda, come se la rivendita edile fosse, a sua volta, passata di moda.
Di fatto, l’unico momento dedicato ai rivenditori, realizzato in collaborazione con lo stesso Saie, è il nostro, ma che un comparto come quello della distribuzione abbia così poco fascino “politico”, così scarso appeal, un po’ lascia l’amaro in bocca. Però è lo specchio della realtà ed è un serio motivo per riflettere sul nostro futuro.
Le due occasioni di incontro organizzate da Gruppo Made a poco più di un mese di distanza uno dall’altro sono quindi dedicate alla costruzione di questo futuro. Si tratta di due momenti ovviamente diversi: il primo in ordine di tempo, il 18 ottobre a Bologna, cercherà di analizzare l’effetto che le novità che caratterizzano il nuovo mercato avranno sulla rivendita edile. Il secondo, il 28 novembre a Milano, è la nostra Convention nazionale e sarà l’occasione per approfondire la situazione macro economica del settore, analizzare i bilanci e verificare i comportamenti dei principali competitor delle rivendite edili. Oltre a ciò, le attività suggerite da Gruppo Made per migliorare ancora di più la competitività del nostro Gruppo.
Ora, e sarebbe il principale motivo di queste brevi note, dovrei cercare di convincervi a partecipare ai nostri incontri. Spiegarvi i motivi che per me sono importanti, parlarvi di quanto sia oggi fondamentale la coesione, la condivisione degli obiettivi, eccetera. Mi accorgo però che non lo voglio fare. Parliamo e scriviamo di queste cose da più di dieci anni. Abbiamo vissuto e condiviso momenti di euforia, abbiamo vissuto ma non pienamente condiviso momenti più difficili, e sappiamo che non è finita.
Io credo che nessuno oggi debba cercare di convincere a partecipare a un evento di gruppo. Gruppo Made, cioè indistintamente ognuno di noi, e ce lo dobbiamo sempre ricordare, oggi ha bisogno di risposte. Individualmente abbiamo bisogno di risposte, i nostri clienti hanno bisogno di risposte, e anche il nostro Gruppo ha bisogno di risposte. Partecipare ai nostri incontri non deve essere un obbligo, ma una necessità. Non una rottura di scatole ma un momento per cercare di capire qualcosa in più, per ricevere e per trasmettere. Per condividere e possibilmente unire.
Forse non tutti hanno pienamente presente la situazione congiunturale che stiamo vivendo. Se i numeri fanno impressione, a me fa ancora più impressione l’idea che l’attività della rivendita edile diventi semplicemente marginale, così marginale da diventare inutile.
Se non capiamo che si deve fare sistema – si deve fare, in sostanza, gruppo per davvero – vuol dire che questa crisi non ci ha davvero insegnato niente. L’economia dell’individualismo è finita da un pezzo. Ma un gruppo forte ce la può fare, anzi, può crescere. La tanto sbandierata crisi dei gruppi in realtà è la crisi dell’individualità all’ennesima potenza.
Ci vediamo per parlare e confrontarci anche su queste cose, ma non voglio convincervi a essere presenti.
Però spero davvero tanto che ci sarete tutti.
Roberto Anghinoni – Ufficio Stampa Gruppo Made
