Ogni volta che c’è un trasferimento di energia, il calore è sempre un prodotto di scarto – tuttavia, se il calore può essere catturato allora può essere riconvertito in energia utile. Questa è una cosa che i creatori della stufa Biolite hanno già capito e ora la società Aoterra, con sede in Germania, spera di piazzare i cloud server nelle case della gente comune, per riutilizzare il calore che essi producono con l’obiettivo di riscaldare quelle stesse case.
L’attuale modello di cloud service consiste nel tenere parecchi server in unico data center, usando sistemi di aria condizionata per ridurre il surriscaldamento. Aoterra vuole fornire un servizio cloud utilizzando server decentralizzati, piazzandoli in una rete di case della stessa zona piuttosto che in strutture specifiche. I server sono contenuti in armadietti a prova d’incendio che includono un sistema per indirizzare il calore che producono verso la caldaia centrale dell’edificio.
Secondo l’azienda, il metodo è affidabile e eco-friendly tanto da non produrre emissioni di CO2. I padroni di casa non hanno accesso ai server, assicurando in questo modo la sicurezza dei dati, e le macchine sono collocate in reti di edifici vicini l’uno all’altro, il che si traduce in una perdita trascurabile di velocità di recupero dati per i clienti.
La soluzione di Aoterra taglia il costo e lo spreco di energia associata ai tradizionali data center combinando in maniera innovativa due servizi ben distinti: l’energia casalinga e il cloud computing. L’azienda ha già raccolto più del 700% del suo obiettivo iniziale di 100.000 euro attraverso il sito tedesco di crowdfunding Seedmatch e spera di usare questo denaro per realizzare il suo primo sistema di riscaldamento tramite server.
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