Un programma di sviluppo delle opportunità per le piccole e medie imprese all’estero, le rivendite nazionali destinate a star lì a guardare. Sempre che…
L’Ance sta per annunciare un programma di espansione della presenza delle PMI all’estero. Non è infatti una novità che molte grandi imprese nazionali abbiano salvato fatturati e posti di lavoro prprio operando nei mercati esteri. Il programma sarà presentato domani a Ravenna, al forum “L’internazionalizzazione delle imprese italiane nel settore delle costruzioni” alla presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni.
Uno degli obiettivi è quello di sensibilizzare molte imprese nazionali che non hanno mai varcato i confini, attraverso l’indicazione degli strumenti e delle strategie per entrare in contatto con mercati europei, ma anche extra europei. Un modo come un altro, ma evidentemente efficace, visti i precedenti, per sostenere il valore di una certa imprenditorialità e professionalità che è riconosciuto in tutto il mondo.
Il ruolo del distributore edile nazionale, al momento, appare in questo contesto davvero marginale. Vero è che le grandi imprese sono raramente interessate ai suoi servizi e alla sua offerta. È un mercato quasi irraggiungibile per il nanismo delle nostre organizzazioni commerciali di fronte alla grandeur dei general contractor che dialogano direttamente con i produttori.
Non sarebbe però male iniziare a spostare un po’ più in là il nostro orizzonte, ovviamente a livello di Gruppo. Solo che più che un gruppo di acquisto bisognerebbe essere un gruppo di vendita, una società che, grazie alla presenza di punti vendita in tutta Italia, possa organizzare servizi e consulenza per porsi come unico interlocutore per le nostre PMI (sigla che ricordo significa Piccole e Medie Imprese) che presto andranno a lavorare all’estero, magari cominciando dal bacino del Mediterraneo. Il mondo cambia in fretta, almeno pensiamoci.
