Aumenta la domanda di credito da parte delle imprese e si ricomincia a respirare qualche refolo di ripresa anche in questo mercato. Bene le società di capitali, mentre le imprese individuali ancora faticano
Aumenta la domanda di credito da parte delle imprese, anche se c’è una netta divisione fra le società di capitali che stanno meglio approfittando della pur tenue ripartenza economica, e quelle individuali che hanno un raggio di azione necessariamente più ristretto e si affidano soprattutto a un mercato interno che fatica a decollare. Ma la crisi ci ha abituati a far tesoro di ogni singolo segnale positivo, quindi poniamo questi dati nel paniere della speranza che, come è noto, è l’ultima a morire.
L’anno 2015 non aveva iniziato bene, la cautela era dominante, e il primo trimestre aveva addirittura fatto registrare una flessione del 3,6% rispetto allo stesso trimestre del 2014. Ma il secondo trimestre ha celebrato il riscatto: +8,1% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. E si tratta di istruttorie formali, non preventivi o richieste di informazione.
In generale, dall’inizio dell’anno il numero di domande di finanziamento ha fatto registrare una crescita del +1,8% rispetto ai primi 6 mesi del 2014, seppur con dinamiche differenti tra società e imprese individuali, facendo registrare il record assoluto da quando la rilevazione è in atto.
Rimane da considerare un elemento, certamente non secondario, di questa analisi realizzata da Eurisc: le imprese italiane non hanno mai smesso di rivolgersi agli istituti di credito in questi anni. Piuttosto, nel tempo sono cambiate le esigenze, con la finalità di investimento e sviluppo che durante la crisi si è ridimensionata a favore della richiesta di credito per sostenere l’attività corrente. Ma il solo fatto che gli istituti di credito abbiano cambiato, prudentemente, atteggiamento e in generale accordino finanziamenti in modo maggiore di solo qualche mese fa è un’altra notizia che fa ben sperare.
