Dallo Studio Euler Hermes (Allianz) giunge un’analisi della situazione dell’edilizia in Italia oggi, e in prospettiva nel 2015. E sono buone notizie
Sin dal 2006 in tutti i segmenti del settore edile (residenziale, non residenziale, ingegneria civile), il valore aggiunto ha subito un calo del 25%, pari a 25 miliardi di euro. A partire dal 2008, la depressione del clima economico ha causato la perdita di un milione di posti di lavoro in Italia. Ciò ha contribuito alla riduzione nello stesso periodo di 165.000 richieste di permessi per la costruzione di alloggi residenziali. Nel 2014 la domanda di permessi diminuirà del 22% (-35% nel 2013) e ciò si innesta in un contesto di disoccupazione storicamente elevata (12,3%). Dal 2006 al 2014 la produzione del settore è diminuita in termini reali e nominali rispettivamente del 18% e 8%, raggiungendo il valore più basso di sempre.
Di conseguenza, la profittabilità media netta delle imprese di costruzione è passata in negativo nel 2013 (-0,2%), riprendendosi appena nel 2014 (+0,1%). I tempi di pagamento si sono allungati anche quest’anno (+17 giorni) per arrivare nel 2014 a 120 giorni e superare la media nazionale (116 giorni). Nel settore edile, 50 imprese fra grandi e medie sono in liquidazione o in amministrazione controllata e tutte le regioni italiane sono egualmente colpite. Il numero di fallimenti nelle costruzioni è aumentato sensibilmente nel 2013 (+8,6%), con un leggero rallentamento nel corrente anno (+8,2% nel primo semestre 2014/2013) e rappresentano il 23% di tutti i fallimenti. Le imprese edili dichiarate insolventi nel 2014 dovrebbero raggiungere le 3350 unità.
La stabilizzazione della situazione economica con una previsione del PIL a +0,3% nel 2015 potrebbe stimolare la domanda, le attività e persino i prezzi. Si prevede nel 2015 per il settore edile italiano una leggera ripresa pari a+1,4% in termini di valore. Tale ripresa si spiega con il recupero della domanda di nuovi alloggi e di infrastrutture nonché della vendita di materiali edili sia sul mercato interno che all’estero. Restano alcuni punti deboli, come l’incertezza della situazione finanziaria e un limitato sostegno pubblico.
(Fonte: infobuild.it)
