Occorrono circa 2,5 miliardi di euro per portare a termine alcune opere già iniziate (e pagate) ma non ancora terminate. I lavori sono previsti per il triennio 2019-2021
I cantieri fermi sono 752 e, per completarli, occorrerebbero circa 2,5 miliardi di euro. Le cifre, come sempre, sono impietose e ci consegnano una situazione piuttosto imbarazzante. La Conferenza delle Regioni ha dato il via libera allo schema di decreto, dopo il benestare del Consiglio di Stato, e nel triennio 2019-2021 (doveva essere 2018-2020) per consentire alle varie amministrazioni interessate di prepararsi per l’inizio dei lavori, anche perché bisognerà provvedere a un più preciso censimento preventivo delle opere incompiute.
I casi più eclatanti di opere incompiute riguardano, per esempio, la Città dello Sport di Tor Vergata (Vela di Calatrava) che è già costata 608 milioni e per completarla ne occorrono oltre 400. Ancora, il Palazzo di Città di Nardò in Puglia (è costato 750mila euro ma il sindaco ha considerato più conveniente la sua demolizione), la nuova sede della Provincia di Siena (spesi11 milioni di euro). Inoltre, l’Auditorium comunale di Aragona (costato 2 milioni di euro ma abbandonato da trent’anni), il Distretto Sanitario e poliambulatorio Pescara sud (costato già 1,3 miliardi ma ne occorrerebbero altri 724 milioni), il Palazzo degli Uffici di Taranto (spesi 33 milioni di euro e ne servono altri 29, per un edificio ingabbiato dalle impalcature da anni) e l’elenco è ancora lungo.
La priorità degli interventi terrà in considerazione i lavori di ricostruzione e riparazione conseguenti a calamità naturali, di manutenzione, di recupero del patrimonio esistente, di completamento delle opere incompiute, i progetti definitivi o esecutivi già approvati, i lavori cofinanziati con fondi europei, nonché i lavori per i quali ricorra la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario.