
Per accelerare l’inizio o il proseguimento dei lavori, una parte degli interventi può essere assegnata anche senza gara. O stanziamento immediato è di 300 milioni di euro
Il Decreto Terremoto è diventato legge e sono quindi stati stanziati 200 milioni di euro destinati agli interventi di ristrutturazione delle prime e delle seconde case, oltre a 100 milioni per il differimento delle imposte. La ricostruzione diventa quindi una priorità, e la messa in sicurezza del territorio continua a essere al centro delle preoccupazioni del governo, anche di quello “nuovo”.
Per il recupero del patrimonio artistico, i comuni hanno la facoltà di procedere senza dove imbastire gare, per interventi con importi non superiori ai 40.000 euro. Nelle zone centrali del disastro, quindi nei centri storici e nei borghi, il contributo è del 100%, nelle zone limitrofe questo contributo scende al 50%.
Per poter lavorare alla ricostruzione, i professionisti devono risultare iscritti in un elenco speciale per evitare conflitti d’interessi tra incarico progettuale, direzione lavori e impresa. Allo stesso modo, le imprese devono essere preventivamente iscritte alle white list.
