Dopo lunga malattia il presidente dell’Ance ci ha lasciati. Un personaggio importante per l’evoluzione e la crescita del nostro settore, un professionista davvero stimato e spesso vicino al mondo della distribuzione edile
Chi bazzica anche solo un po’ i convegni del settore dell’edilizia e delle costruzioni, chi ha modo di leggere le riviste di settore, certamente conosce, almeno di nome, Claudio De Albertis, presidente dell’Ance, che ci ha lasciati lo scorso venerdì 2 dicembre a 66 anni.
Ho avuto il piacere di incontrarlo più volte, di intervistarlo, ma anche solo di scambiare quattro chiacchiere in tanti momenti della mia vita lavorativa, e ho sempre avuto la sensazione che se nel nostro mondo c’era qualcuno che veramente aveva qualcosa di interessante da dire, sicuramente lui era fra questi. Serio ma non serioso, convinto ma non egocentrico, sempre disponibile anche quando non ne aveva voglia, ha portato avanti il percorso del’Ance, a mia memoria, almeno in due o tre mandati, fra conferme e riconferme, conducendo questa Associazione alla visibilità e all’importanza – anche in termini di rapporto con le istituzioni – che oggi tutti conosciamo e apprezziamo.
De Albertis era anche un imprenditore di successo – l’azienda di famiglia è la Borio Mangiarotti – ma soprattutto era una persona perbene, ed è la qualità che oggi ricordo con più piacere. Una persona che mancherà molto a questo mondo.
Mi scuso se utilizzo lo spazio notizie del nostro sito Internet per questo ricordo personale, soprattutto con una notizia piuttosto triste. Ma sono anche certo che molti rivenditori del nostro Gruppo hanno assistito a un suo qualche intervento, soprattutto nei convegni promossi da Federcomated, cui De Albertis ha spesso partecipato, in compagnia della sua proverbiale schiettezza. Un breve pensiero per una persona così io credo che non sia solo un atto dovuto, ma il riconoscimento consapevole della sua importanza, una sorta di ringraziamento per il suo contributo per lo sviluppo della coscienza critica del nostro settore. (RA)