Tutti i numeri della ricostruzione

08/12/16

Tutti i numeri della ricostruzione

 

I dati ci sono, i finanziamenti sono stati previsti e stanziati, l’Unione europea ci metterà del suo. Siamo in attesa di scoprire quale ruolo avrà la burocrazia, un ulteriore fardello che i cittadini davvero non si meritano

Torniamo sul sempre preoccupante argomento del rischio sismico per offrire una lettura che deriva da una nota del Centro Studi dell’Ance su base Istat, e riguarda la situazione dello stock edilizio delle zone interessate – rischio sismico molto o abbastanza elevato, contraddistinte dalla protezione Civile con le cifre 1 e 2 – perché è maggiormente possibile farsi un’idea precisa della situazione.

I comuni interessati sono circa 2.900, dei quali 700 ricadenti in zona 1 e 2.200 in zona 2. In particolare, in Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto sono presenti comuni esclusivamente in zona 2.

Lo stock edilizio presente in zona 1 e 2 risulta costituito da circa 6,2 milioni di edifici, di cui 1,1 milioni si trovano nella zona a rischio più elevato e 5,1 milioni nell’area a rischio 2. Ø I dati Istat permettono, inoltre, di distinguere nel totale degli edifici, gli immobili o complessi di immobili utilizzati: circa 1 milione nella zona 1 e 4,8 milioni nella zona 2 (per un totale di 5,8 milioni). Ø L’89,2% degli edifici utilizzati è ad uso abitativo: si tratta di circa 5,2 milioni di immobili, per lo più concentrati nella zona 2, pari a 4,3 milioni. Nei comuni della zona 1, in particolare, il 61,1% degli edifici residenziali utilizzati è costituito da un’unica unità abitativa, mentre nella zona 2 la quota è del 51,6%. Ø Il restante 10,8% (circa 630mila edifici) degli edifici utilizzati ha destinazione non residenziale, con 113mila immobili collocati nella zona 1 e poco più di 500mila in zona 2.

Lo stock abitativo delle zone a maggior rischio sismico risulta molto vetusto: il 74% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1981. Pertanto, 3,8 milioni di immobili sono stati edificati prima della piena operatività della normativa antisismica per nuove costruzioni del 1974 e dei relativi decreti attuativi emanati negli anni successivi. Di questi 3,2 milioni di edifici abitativi si trovano in zona 2 e poco meno di 700mila in zona 1.

Questo è il quadro, e certamente i motivi di preoccupazione non mancano. L’impegno del governo verso una politica di intervento è nota e anche le misure finanziarie per sostenere non solo la ricostruzione ma anche la prevenzione sono altrettanto definiti. Non ultima, l’Europa ha deciso di intervenire a sua volta con misure di sostegno.

Ora, siamo in mano alla burocrazia, e non è una bella notizia.

Siamo a tua 
disposizione
Materiali, prodotti, soluzioni, consigli, progettisti, architetti, Showroom, per qualsiasi esigenza troveremo una soluzione su misura per te.
TROVA IL TUO PUNTO VENDITA
Entra
in MADE
Gruppo Made offre la migliore proposta di strumenti e servizi orientati all’incremento dell’efficienza delle aziende della distribuzione edile.
SCOPRI DI PIÙ

newsletter

ISCRIVITI
MADE è il gruppo per l’edilizia italiana, punto di riferimento unico 
per tutto quello che stai cercando per costruire casa.
© 2025 Made Italia S.p.a. P.IVA e CF 07793980967 • REA: MI - 1982170 • Capitale Sociale € 725.000 I.V. - Privacy Policy - Cookie Policy - Cookie Preference
usersarrow-right linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram