L’andamento del mercato delle costruzioni nell’eurozona è più o meno allineato a quello del nostro paese. Gli effetti della crisi non sono ancora completamente sfumati
Il monitoraggio del mercato delle costruzioni in Europa conferma negli ultimi tempi un clima di generale incertezza. Conosciamo ormai i dati presentati dall’Ance e attendiamo quelli del Cresme per quel che riguarda il nostro mercato interno, e sostanzialmente siamo al,lineati al resto d’Europa.
Anche nell’eurozona, infatti, dopo il recupero avvenuto nel mese di maggio, la produzione edilizia ha avuto una flessione di quasi il 2% nel mese di giugno. Da queste rivelazioni, su base annua la flessione è definibile nel 2,3%.
Vero è che, soprattutto nel settore delle costruzioni, strettamente legato al territorio, i dati europei hanno una incidenza relativa nel nostro paese. Ma è altrettanto vero che la situazione di disagio generale, la prudenza sempre vigile relativamente alla spesa anche privata, non è certamente solo una nostra prerogativa.
Alle istituzioni, questa volta europee, il compito di adottare politiche di sviluppo che non potranno che portare vantaggi anche alla nostra economia, e di riflesso al nostro mercato specifico.
