La copertura degli edifici, come le fondamenta, è una delle parti della costruzione più delicata e necessita per questo di particolare cura in fase di edificazione e ristrutturazione. Per proteggerci dagli agenti atmosferici deve essere sempre in condizioni buone pur essendo molto esposta.
Fra le molteplici soluzioni ultimamente è diventato molto popolare il tetto in legno ventilato. Studiamo insieme le caratteristiche fondamentali da conoscere.
In generale, come funziona un tetto in legno ventilato?
Trattasi di un solaio a tutti gli effetti, ovvero di una struttura orizzontale o inclinata capace di portare il proprio peso e anche del peso aggiuntivo. Nel caso della copertura trattasi del peso degli agenti atmosferici quali pioggia–l’acqua che si accumula pesa!- neve e altri ancora.
Quindi, la stratigrafia dei tetti in legno ventilati è sempre composta da:
La struttura portante dei tetti ventilati può essere di varie tipologie, a seconda che sia già esistente o vogliamo realizzarla noi, che si tratti di un edificio antico o di recente realizzazione.
Le principali tipologie di coperture in legno ventilate sono:
La ventilazione del solaio viene eseguita realizzando sopra lo strato isolante un’intercapedine, grazie alla posa di listelli in senso longitudinale: ciò appunto permette all’aria di circolare da un’estremità all’altra (o dalla gronda al colmo) liberamente
Quale beneficio offre, in definitiva, questa soluzione?
Ebbene, di fatto, è essa stessa che garantisce il raffrescamento e l’isolamento termico. In un tetto classico l’intercapedine per ventilazione deve essere aperta, altrimenti l’aria non circola.
In estate la ventilazione si fa sentire particolarmente poiché, garantendo un flusso d’aria ascendente dalle gronde verso il colmo favorisce lo smaltimento dell’aria calda che sosta all’interno della camera posta sotto il manto di copertura in laterizio. Questo discorso vale anche per i tetti piani con passaggio di aria da un lato al suo opposto (in genere nord-sud).
Quindi, tale massa d’aria si riscalda accumulando il calore dei raggi solari e sale verso l’alto fuoriuscendo dal colmo, dissipando il calore in eccesso e lasciando spazio ad aria più fresca pescata dall’ambiente esterno. La quale a sua volta si riscalderà comportandosi come già visto.
E così si installa un ciclo che presenta dei benefici effettivi, principalmente in estate.
Il grosso guadagno si ha perché lo strato di copertura (che si scalda tanto al sole) non rimane in aderenza con l’isolante.
Esistono degli svantaggi oltre ai già citati benefici?
In effetti ce ne sono, anche se col tempo stanno diminuendo progressivamente.
Di fatto le criticità principali sono le seguenti:
Infine, che costi dobbiamo considerare per avere un’idea dei prezzi del tetto ventilato?
Ebbene: diffidate da chi vi offre un prezzo standard. Esistono molte varianti e il prezzo a metro quadrato può variare da 170 a 280 euro e anche più.
Diciamo piuttosto che, se vogliamo avere un riferimento, una copertura in legno ventilata ci potrà costare dal 15% al 40% in più di un solaio non ventilato a seconda della tecnologia impiegata.