Riqualificare il territorio, soprattutto le periferie delle città spesso “occupate” da strutture fatiscenti in disuso da anni, significa dare altre chance al settore della ristrutturazione, senza utilizzare altri spazi
Una nuova, ulteriore impennata al settore della ristrutturazione e del recupero potrebbe arrivare dalla moltitudine di aree dismesse, siano esse industriali o abitative. Sono d’accordo un po’ tutti: Ance, Anci, Istituto Nazionale di Urbanistica, e anche la politica se ne sta occupando: l’obiettivo è offrire contributi e incentivi per riqualificare il territorio nazionale.
Intanto, arriva un esempio concreto: il comune di Trento garantisce sgravi a chi recupera le aree commerciali dismesse e realizza nuovi insediamenti abitativi riqualificando complessi già esistenti. Il modo migliore per utilizzare ciò che già esiste e limitare lo sfruttamento del territorio. Il comune di Trento, per rimanere nel nostro esempio, ha introdotto i “meccanismi di incentivazione”, attraverso i quali il comune avrà il compito di esaminare i progetti e quindi ridurre, attraverso deroghe, gli oneri relativi a parcheggi e opere accessorie.
Oltre gli aspetti puramente economici, il fatto di ridimensionare l’impatto visivo di certe strutture fatiscenti non può che far bene alla valorizzazione del territorio e delle strutture stesse. E nel nostro paese il lavoro non mancherebbe.
