Poche garanzie, e per le imprese di costruzione diminuisce ancora la percentuale di concessione di finanziamenti. Scende ancora nell’edilizia residenziale, ma va meglio per le opere del non residenziale
Uno dei grandi temi – o forse, meglio, dei grandi problemi irrisolti – che caratterizzano il settore delle costruzioni è quello relativo all’accesso al credito per le imprese edili. La stretta creditizia delle banche miete infatti vittime in continuazione anche perché, in molti casi, le imprese non hanno garanzie da offrire. Senza garanzie, niente soldi. Niente soldi e i pochi cantieri ancora apribili restano chiusi.
Ogni anno che passa è quindi dominato dal segno meno, per quanto attiene all’erogazione dei nuovi mutui per gli investimenti nel residenziale. Il -4,3% dei primi nove mesi del 2015 segue il – 18,3% del 2014. Lo studio dell’Ance è confermato anche dalla banca d’Italia: in sintesi, una impresa su due vede peggiorare la sua posizione nell’accesso al credito.
Il mercato non residenziale, invece, mostra segnali più incoraggianti. Probabilmente, in questo settore operano imprese più strutturate, ma va anche considerato il fatto che questo mercato è oggi molto più attivo e probabilmente “solido” del residenziale. I dati, infatti, dicono che le erogazioni di credito nel 2014 erano aumentate del 6,7% nel 2014 (rispetto al 2013) e nei primi nove mesi del 2015 addirittura del 94%, rispetto allo stesso periodo del 2014. Ma bisogna considerare che fra il 2007 e il 2014 nel non residenziale le concessioni di credito erano diminuite del 71,7%.
