Ossigeniamoci con le confidenze dell’Istat che annuncia, dopo anni, il ritorno del segno positivo per il settore delle costruzioni
mentre si avvicinano i dati congiunturali di fine anno, l’Istat anticipa che torna il segno “+” nel settore delle costruzioni. Quindi, non è più tutto fermo, anche se il movimento è lento, quasi impercettibile. Aumentano anche gli importi dei lavori pubblici e di pari passi anche i dati sulla concessione di mutui.
Ci siamo soffermati già in passato su questi segnali, ma ogni conferma è la benvenuta. Un segnale altrettanto interessante, ma qui il discorso si fa qualitativo, è quello dell’approvazione della riforma del codice degli appalti, così come la decisa virata verso il costruire sostenibile, come evidenzia la proposta per le detrazioni del 50% dell’Iva pagata sull’acquisto di nuove abitazioni in elevata classe energetica.
A memoria, non si ricorda una fatica così immane, dopo lo crisi passate nei precedenti cicli congiunturali, per rimettere la baracca in carreggiata. Basti pensare che il numero dei permessi di costruire sono crollati al di sotto dei livelli del 1936. In uno scenario così compromesso, il +0,4% anticipato dall’Istat e speriamo confermato presto da Cresme e Ance più che una percentuale sembra una boccata d’ossigeno.
