Sblocca Italia & sblocca Rivendite

20/10/14

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Iva al quattro per cento per chi utilizza le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico. La legge di conversione del decreto Sblocca Italia incamera, durante i lavori in commissione Ambiente a Montecitorio, una vera e propria bomba a larghissimo impatto sull’edilizia privata

È difficile parlare di ottimismo e di fiducia in un paese dove forse non basteranno venti votazioni per eleggere un giudice della Corte Costituzionale, a conferma di come il senso del ridicolo possa facilmente sconfinare nello psicodramma da operetta, ma se percorriamo altri sentieri e ci togliamo di dosso la vergogna che ogni giorno la classe politica ci propone, come se non avessimo altri problemi da risolvere, possiamo individuare qualche chance.

Qualcosa arriva dal decreto noto come “Sblocca Italia”, e citiamo la notizia recentemente apparsa sul “Edilizia e Territorio”: “Chi ristruttura il proprio immobile o effettua interventi per migliorarne le prestazioni energetiche, come la sostituzione degli infissi, vedrà scendere l’Iva dal dieci al quattro per cento. Questa riduzione sarà compensata da un contemporaneo aumento dell’Iva per le nuove costruzioni prima casa vendute direttamente dalle imprese, che passa dal 4 al dieci. Importante anche l’incentivo riconosciuto al mercato immobiliare. La deduzione Irpef del 20% della spesa di acquisto delle case (nuove o ristrutturate) non è più limitata alle abitazioni da destinare all’affitto, ma genericamente alla spinta del mercato immobiliare con l’assorbimento degli immobili invenduti da parte delle imprese”.

All’interno delle notizie che pubblichiamo quotidianamente sul nostro sito Internet, esistono spesso delle “dritte” che debitamente interpretate e tradotte per il nostro mercato corrispondono ad attività che ci possono aiutare a crescere anche dal punto di vista della visione del mercato. Nell’articolo citato, c’è un latro paragrafo interessante: “Riscritto il primo comma dell’articolo 21 sulla deduzione dal reddito del 20% del prezzo di acquisito di immobili (da massimo 300mila euro). Il bonus – questa la novità di maggiore impatto – non è più destinato alle case da destinare all’affitto. Quindi si applica genericamente agli acquisti di case nuove o ristrutturate. Il decreto ora include nel bonus anche gli immobili soggetti a restauro (oltre a quelli di nuova costruzione o ristrutturazione) e circoscrive l’applicabilità del bonus sulle nuove abitazioni a quelle rimaste invendute alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Dunque niente incentivi a nuovi cantieri, ma aiuti a smaltire l’invenduto. Tanto che anche l’articolo cambia titolo: non è più misure di incentivo agli investimenti in abitazioni in locazione, ma «misure per l’incentivazione del mercato immobiliare».
Inoltre diventa possibile per gli acquirenti cedere l’immobile acquisito con il bonus a soggetti pubblici o privati che operano da almeno 10 anni nel settore del social housing
”.

È chiaro a tutti che qualcosa si stia muovendo. Le agevolazioni fiscali, gli incentivi in generale, sono un ottimo pretesto per generare informazione e servizi anche all’interno dei punti vendita. Il privato, che è cliente sempre più presente nei nostri magazzini, non sempre è aggiornato sulle opportunità che le misure del governo gli riservano. Ma per noi queste opportunità rappresentano un ottimo argomento di vendita, di apprezzamento per la nostra professionalità.

 

(Fonte: ilsole24ore.com – Edilizia e territorio)

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