Alla fine, sarà un bel “si fa quel che si può”. Ovvero, poco
Più snello rispetto a quello circolato prima del Consiglio dei ministri dello scorso 29 agosto. Ė la nuova bozza del decreto Sblocca Italia che non è ancora al Quirinale e che ha perso molti dei provvedimenti previsti in prima bozza.
Dei 100 articoli dell’ inizio, infatti, ne sono rimasti 51 e a saltare sono state norme molto attese dal settore delle costruzioni come l’adozione del regolamento edilizio unico standard e la riconferma nel 2015 dell’Ecobonus 65% per risparmio energetico e prevenzione antisismica che slitta alla legge di stabilità. Senza una riconferma, dal 2015 l’aliquota di questa detrazione fiscale si abbasserà al 50%.
Sparite anche la norma che interveniva a limitare a sei mesi o un anno il potere di autotutela della pubblica amministrazione per i progetti presentati con Dia (Denuncia di inizio attività) o Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), lo sblocca cantieri minori, l’abolizione della responsabilità solidale fiscale tra appaltatore e subappaltatore e infine le semplificazioni delle autorizzazioni paesaggistiche per gli impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili
“Se non potrà essere introdotto nello Sblocca Italia in fase di conversione, le norme sull’edilizia arriveranno con un altro provvedimento”, ha rassicurato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi dopo che la notizia si è diffusa e ha generato diversi malumori.
Tuttavia, nell’ultima bozza dello Sblocca Italia è stato lasciato il punto che prevede il permesso di costruire convenzionato rilasciato con modalità semplificata.
(Fonte: storemat.it)
