Prima di iniziare la ristrutturazione di un appartamento è importante fissare il proprio budget e organizzare i vari step da seguire, così da non avere sorprese e limitare più possibile gli imprevisti. Vediamo quali sono i costi per ristrutturare casa, così come le varie possibilità di risparmio offerte da Ecobonus, Bonus Ristrutturazione e Superbonus 110.
“Quanto costa ristrutturare casa?” Probabilmente è questa la prima domanda che si pone chiunque abbia intenzione di avviare i lavori per rimettere in sesto il proprio immobile.
In effetti, conoscere i costi per ristrutturare casa è un’operazione preliminare di assoluta importanza: avere sotto controllo la situazione finanziaria aiuta a scadenzare meglio le attività da svolgere durante le varie fasi della ristrutturazione e, in generale, garantisce un’organizzazione più fluida dei lavori.
Ristrutturare casa è infatti un’operazione lunga e complessa: per evitare di dover affrontare spese extra non preventivate o di allungare i tempi del cantiere, è fondamentale informarsi adeguatamente su tutti i costi da sostenere, compresi quelli per richiedere gli eventuali permessi comunali e per coinvolgere le varie figure professionali.
Ecco, in particolare, gli argomenti che affronteremo per scoprire complessivamente quanto costa ristrutturare un appartamento.
Prima di entrare nel vivo delle spese da affrontare per la ristrutturazione vera e propria, è opportuno analizzare anche i costi preliminari per avviare i lavori: progetto ristrutturazione e pratiche edilizie.
Ad eccezione della manutenzione ordinaria, per la quale non occorrono titoli abilitativi (e dunque neanche costi), per gli altri interventi generalmente coinvolti in una ristrutturazione è necessario sostenere alcune spese iniziali relative alla presentazione della Cila, Scia o Permesso di Costruire.
Per i lavori di manutenzione straordinaria “leggera”, che non modificano il volume totale e/o la destinazione d’uso dell’immobile, occorre presentare la Cila (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), unitamente alla relazione di un tecnico che attesti che i lavori sono conformi ai regolamenti edilizi vigenti.
Per i diritti di segreteria possiamo stimare una spesa tra 0,00 e 150 euro circa, in base al Comune di appartenenza, mentre per la parcella del tecnico il costo oscilla tra i 300 e i 500 euro.
Per gli interventi di manutenzione straordinaria su parti strutturali portanti dell’edificio (come ad esempio l’abbattimento di travi e solai o il rifacimento del tetto), per le grandi opere di ristrutturazione, e comunque per ogni intervento che modifichi il volume totale e/o la destinazione d’uso dell’immobile, è necessario richiedere o la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o il Permesso di Costruire.
Quest’ultimo presuppone la presentazione della domanda al Comune e l’ottenimento della relativa autorizzazione per procedere.
In linea di massima, i diritti di segreteria per la pratica Scia sono simili alla Cila, mentre l’onorario del professionista costa decisamente di più in quanto certificata. Il costo della parcella può raggiungere anche qualche migliaia di euro nel caso di Scia alternativa al Permesso di Costruire, vista la maggiore complessità del lavoro da svolgere.
Il Permesso di Costruire è il titolo abilitativo che in assoluto costa di più.
Le spese da sostenere riguardano le parcelle dei professionisti e gli oneri di costruzione e urbanizzazione.
In particolare:
Veniamo ora al costo della parcella dell’architetto (o altro professionista) che realizza il progetto.
Il lavoro del tecnico si compone generalmente di due fasi:
Quasi sempre il preventivo viene calcolato in percentuale sull’importo dei lavori.
Per fare un esempio di calcolo del costo del progetto, proviamo a basarci su un appartamento di 100 mq ristrutturato spendendo 30.000 euro tra opere strutturali, impiantistica e altri interventi (ristrutturazione bagno, sostituzione finestre, posa e fornitura rivestimenti e pavimenti, tinteggiatura).
In questo caso avremo:
Al totale di 3.600 euro dobbiamo anche aggiungere il 4% di cassa previdenziale per le varie figure coinvolte (architetto, ingegnere, geometra).
Quanto costa ristrutturare una casa vecchia? Non esiste una risposta univoca a questa domanda: per ristrutturare casa i costi sono infatti molto variabili.
Spesso è proprio l’incertezza della spesa da affrontare a spaventare le persone, che finiscono così per rinunciare alla suggestiva idea di rimettere a nuovo un immobile vecchio (ma con grandi potenzialità) per percorrere la strada più “sicura” della nuova costruzione.
Eppure ristrutturare può essere più conveniente che acquistare il nuovo, soprattutto se si ha la pazienza di chiedere diversi preventivi e la lungimiranza di affidarsi alla consulenza tecnica di un professionista che sia in grado di guidarci nell’analisi e nel confronto delle offerte.
Senza contare che ristrutturare una casa da zero offre il vantaggio di scegliere le soluzioni che ci piacciono di più o quelle che si ritengono più funzionali alle proprie esigenze.
È un po' come costruire la casa dei propri sogni, scegliendo materiali, rivestimenti, infissi, ma anche la disposizione delle stanze, la creazione di open space o l’inserimento di controsoffitti o pareti divisorie.
Con l’appartamento nuovo, invece, si devono accettare passivamente le scelte fatte dal costruttore, a meno che non si acquisti “su carta” e si abbia facoltà di personalizzare alcuni elementi (sanitari, pavimenti, rivestimenti), fermo restando che nulla si può cambiare della progettazione architettonica.
Come scegliere allora la strada della ristrutturazione senza sforare il proprio budget?
La cosa migliore è calcolare i costi ristrutturazione casa attraverso il computo metrico estimativo, redatto da un tecnico, che riporta tutte le opere necessarie per portare a termine la ristrutturazione, con i relativi costi.
Abbiamo visto come calcolare il costo di una ristrutturazione sia un passaggio fondamentale per affrontare i lavori senza brutte sorprese in termini di spese impreviste.
E abbiamo anche osservato quanto sia importante farsi aiutare da un tecnico per:
Oltre ai costi al metro quadro delle varie opere di ristrutturazione, i preventivi comprendono anche altre voci, tra cui:
Non dimentichiamo che sul costo ristrutturazione casa è possibile risparmiare anche in modo considerevole accedendo alle detrazioni fiscali o agli sconti in fattura messi a disposizione dello Stato.
Lo Stato mette a disposizione importanti incentivi e detrazioni fiscali per incoraggiare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e migliorarne l’efficienza energetica, con relativa diminuzione delle emissioni inquinanti.
Per il cittadino i Bonus Casa sono un’ottima opportunità per risparmiare sui costi di ristrutturazione casa (oltre che per aiutare il Pianeta), ferma restando la presenza dei requisiti necessari.
Vediamo i 3 principali Bonus che aiutano a risparmiare sui lavori di ristrutturazione edilizia.
Il Bonus Ristrutturazione, valido per per tutte le spese di manutenzione straordinaria (tra cui, ad esempio, la ristrutturazione delle scale interne), prevede una detrazione Irpef pari al 50% dei costi sostenuti, suddivisa in dieci rate annuali di pari importo per un tetto massimo di 96.000 euro.
L’Ecobonus è l’incentivo cui può accedere chi esegue lavori di efficientamento energetico, con detrazioni tra il 50 e il 65% in base alla tipologia di intervento (cappotto termico, installazione di pannelli solari o di impianti efficienti per il riscaldamento, sostituzione dei serramenti).
Introdotto dal Decreto Rilancio 2020, il Superbonus 110% è l’occasione più ghiotta per risparmiare sui lavori di ristrutturazione degli edifici.
Oltre che rispettare determinati requisiti e condizioni (tra cui il miglioramento dell’edificio di due classi energetiche), per accedervi è necessario eseguire almeno uno degli interventi trainanti stabiliti dal Decreto (cappotto termico, sostituzione caldaia, interventi anti sismici), associabili o meno ad altri interventi, detti trainati, tra cui ad esempio la sostituzione degli infissi.
Il Superbonus è erogabile sia sotto forma di detrazione fiscale che attraverso sconto in fattura che scegliendo l’opzione “Cessione del credito”.
Ricordiamo inoltre che anche le spese sostenute per sopralluoghi, progettazione, perizie e parcelle corrisposte ai tecnici danno diritto alla super detrazione del 110%, ma solo se relative a lavori che siano stati effettivamente realizzati e se rientrano nei massimali di spesa a disposizione.
Sappiamo che è molto difficile stabilire in termini assoluti quanto costa ristrutturare al metro quadrato, perché il dato varia (anche di molto) da città a città, oltre che in relazione ai materiali utilizzati e al costo della manodopera.
Possiamo però parlare di un costo medio per la ristrutturazione della casa: conoscerlo e preventivarlo ancor prima di iniziare i lavori è fondamentale per affrontare ogni fase della ristrutturazione con la giusta tranquillità.
In questo approfondimento abbiamo visto che per ristrutturare casa i costi da considerare sono sia quelli preliminari, relativi alle pratiche edilizie, alla redazione del progetto e alle parcelle dei professionisti coinvolti, sia quelli degli interventi veri e propri:
Per risparmiare sui costi è importante affidarsi a professionisti che sappiano guidare il cliente nel confronto tra i preventivi, nella scelta di materiali e tecniche, ma anche nella gestione burocratica delle richieste di accesso ai Bonus fiscali.