Un progetto sostenibile non dovrebbe essere troppo costoso. Questa è la convinzione alla base della Radiant House, la casa modulare a energia solare dell’Università di Santa Clara. Il concept rende onore a ciò che il team di progettazione chiama “le tre E”: efficienza, eleganza ed economia. A tal fine la casa è costruita interamente in bambù ed è progettata attentamente per celebrare il matrimonio tra uso pubblico e privato.
Il bambù è un materiale molto sostenibile; perché si tratta di vegetazione che cresce molto rapidamente, a differenza degli alberi a crescita lenta come le querce o i pini. Per questo la squadra ha deciso di costruire tutta l’abitazione, incluse le credenze della cucina, con il bambù.
All’esterno, la casa è costruita intorno a una terrazza centrale che crea un luogo di ritrovo naturale. La casa è formata da tre moduli individuali, due dei quali compongono lo spazio pubblico che include un soggiorno, una sala da pranzo, e una cucina. Il terzo modulo racchiude invece lo spazio privato, vale a dire una camera e uno studio. La camera da letto ha la propria terrazza privata, per concedere un po’ d’intimità.
Il tetto è stato costruito a parte e in seguito sollevato da una gru per essere messo in posizione. In questo modo può essere rimosso facilmente e i pannelli solari possono essere montati in modo ancora più agevole. Per l’Università di Santa Clara, la Radiant House rappresenta l’ingresso al Solar Decathlon 2013 del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e dimostra come sia possibile coniugare lo stato dell’arte della tecnologia con la convenienza economica.
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