Uno Studio realizzato da Cribis D&B, in collaborazione con “Il Sole 24Ore” evidenzia l’attuale stato dei pagamenti in Italia, non solo nel settore delle costruzioni. I risultati non sono molto incoraggianti
Il vezzo di ritardare i pagamenti, o di “dimenticarli” non è nuovo nel nostro settore. Possiamo dire che, oltre a un evidente malcostume, sia anche una delle caratteristiche della crisi che pare democraticamente autorizzare anche chi non avrebbe motivo di regalare insoluti a farlo, nel nome di una par condicio tutta da discutere.
Lo Studio realizzato da Cribis D&B con “Il Sole 24Ore” rilascia numeri poco edificanti: secondo i dati emersi, infatti, e aggiornati a marzo 2015, solo il 36,3% delle imprese italiane è puntuale nei pagamenti. I ritardi gravi, invece, e rispetto al 2010, sono cresciuti del 185,5%. Le cose non vanno bene nemmeno per il commercio al dettaglio, dove solo il 25% paga alla scadenza.
Però, e questo conforta, esistono anche regioni dove c’è maggiore virtù finanziaria. Le migliori performance arrivano dall’Emilia Romagna, mentre la Sicilia è purtroppo all’ultimo posto della graduatoria. La provincia più puntuale è Sondrio.
A livello di macro-aree, la zona più affidabile è il Nord-Est, che può vantare il 45,6% di pagamenti regolari. Il Nord-Ovest è più o meno in linea: 43% di pagamenti puntuali. Il Centro Italia è un po’ più in difficoltà, con il suo 31,5% di pagamenti regolari.
Mal comune mezzo gaudio, verrebbe da dire, ma crediamo che il mezzo gaudio non ci sia proprio. Con gli anni, e questo dimostra una certa stortura morale e comportamentale, chi semplicemente rispetta le scadenze – quindi fa il suo – viene guardato quasi con ammirazione. Come dire: quando l’ordinario diventa straordinario.
(Fonte: cribis.com)
