La principale fiera italiana di settore e l’Associazione dei costruttori hanno stipulato un accordo di partnership per promuovere e sostenere un mercato che arriva da uno dei periodi più difficili della sua storia
La tendenza di cercare di unire le forze per raggiungere obiettivi e risultati è una strategia ormai condivisa da quasi tutti gli operatori economici, in tutto il mondo. Non è una novità che manifestazioni fieristiche e Associazioni di categoria collaborino attivamente per rilanciare o sostenere i mercati di riferimento, e forse sia gli uni che gli altri potrebbero, da sempre, fare di più.
Il settore delle macchine per le costruzioni, il cui andamento è molto interessante anche per i distributori edili perché è un concreto indice del trend generale del settore, nel 2014 ha fatturato oltre 2,5 miliardi di euro, per il 70% grazie all’export. Il punto debole, infatti, è il mercato interno, crollato dell’80% tra il 2006 e il 2014, con il conseguente rischio di delocalizzazione della produzione. Dal 2014, però, è in atto una inversione di tendenza, grazie ad una crescita dell’11% delle vendite nazionali, riconfermata nel primo trimestre 2015, chiuso a +19 per cento.
È quindi evidente che i concreti segnali di ripresa debbano essere sostenuti e in qualche modo “protetti”, visto anche il drammatico andamento degli anni trascorsi, e non stupisce, eventualmente è motivo di apprezzamento, che Verona Fiere, organizzatore di Samoter (Salone del Movimento Terra) abbia stretto un accordo con Unacea (Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments) per la promozione e il sostegno congiunto del comparto.
Una collaborazione che si estende fino al 2017, ma è prevista una opzione per procrastinare fino al 2020, che diventa strategica con l’avvicinarsi della 30° edizione della rassegna veronese, che insieme al Bauma di Monaco e a Intermat di Parigi rappresenta, appunto, uno dei tre appuntamenti di maggior rilevanza a livello europeo.
La partnership prevede azioni comuni di promozione, formazione e comunicazione sul mercato interno ed estero. Un accordo funzionale a sostenere un comparto industriale che rappresenta un segmento importante del manifatturiero italiano, con oltre 200 aziende e 6mila addetti, più ulteriori 30mila nell’indotto, coinvolti nella produzione di macchine per movimento terra, macchine stradali, per la preparazione di calcestruzzo e inerti, perforatrici e gru.
