Parquet flottante: problemi e punti di forza

29/01/21

La tecnica della posa flottante viene solitamente impiegata quando si vogliono evitare montaggi invasivi per pavimenti pregiati e delicati come il parquet in legno naturale.

In termini di posa in opera, infatti, il parquet flottante rappresenta una soluzione semplice e immediata, tanto che può essere realizzata anche in modalità fai da te, a patto che si possieda una discreta manualità e si rispettino precise regole.

La comodità dell’assemblaggio fai da te, unita alla sicurezza di non dover utilizzare sostanze tossiche (materiali di incollaggio) e/o arnesi che potrebbero pregiudicare la pavimentazione, fanno della posa parquet con sistema flottante un’ottima alternativa ai classici sistemi di montaggio con colla o chiodi.

Tecnica posa flottante: in che consiste?

Come detto, la tecnica flottante, detta anche posa galleggiante, è più pratica, veloce ed ecocompatibile dei montaggi mediante colla o chiodi.

Viene scelta spesso per preservare la pavimentazione sottostante: pensiamo, ad esempio, a quei condomini in affitto che desiderano operare un restyling non invasivo e optano per un metodo di posa senza colla che possa essere facilmente rimosso e non rovini il pavimento preesistente.

In generale, con la posa flottante i listelli di parquet possono essere montati e smontati con maggiore flessibilità e libertà, consentendo di intervenire in modo più semplice e meno invasivo anche in caso di ripensamento, qualora, ad esempio, durante una ristrutturazione, si volesse sostituire il parquet con un altro tipo di rivestimento.

Ma come avviene esattamente il fissaggio del parquet flottante?

In questo tipo di montaggio, i listelli di legno vengono combinati tra loro “a secco” mediante un sistema di incastro a click autobloccante, oppure con incastro maschio-femmina che, se non autobloccante, deve essere tenuto insieme mediante una specifica colla per parquet.

Quando le tavole sono legate tra loro tramite l’incastro autobloccante, il parquet può essere smontato e rimontato a piacere, mentre nel caso delle assi incastrate con l’aiuto dell’adesivo, il parquet può essere ugualmente rimosso senza rovinare l’eventuale pavimentazione sottostante, ma si dovrà mettere in conto la perdita della maggior parte dei listelli.

Una volta incastrati tra loro, i listelli che formano il parquet vengono posati sulla superficie da ricoprire, non prima di aver steso su quest’ultima uno strato di materiale isolante (un foglio di nylon, una guaina bituminosa oppure una lastra di polietilene espanso a cellule chiuse).

Il “materassino” isolante assolve compiti fondamentali, tra cui:

  • garantire una superficie liscia e omogenea su cui poggiare il parquet
  • far aderire meglio il parquet galleggiante al piano di posa
  • aumentare il grado di resistenza del pavimento ai carichi statici e dinamici
  • contrastare la risalita di umidità e la propagazione di rumori

installazione parquet flottante

Parquet flottante problemi: aree di attenzione da valutare

Il parquet posato con la tecnica flottante presenta diversi vantaggi. Anzitutto garantisce una buona presa, resistenza e stabilità. Inoltre, la tecnica della posa flottante a incastro, di per sé più pratica e veloce di quella a incollaggio, consente un risparmio sul piano della manodopera, in quanto può essere eseguita anche con il fai da te, consentendo di eliminare una voce di spesa dal budget. 

Orientativamente, il costo del parquet flottante si aggira intorno ai 15-20 euro al mq, cui va aggiunta la spesa per la manodopera (se non si sceglie il fai da te), che si attesta intorno ai 5-10 euro al mq, e il prezzo dei vari accessori, tra cui:

  • tappetino sottopavimento (necessario a dare stabilità al parquet flottante): 1-2 euro al mq
  • strato fonoassorbente + barriera al vapore: circa 3 euro al mq
  • battiscopa: dai 3 ai 10 euro al metro lineare

A fronte dei vantaggi appena elencati, esistono anche alcuni aspetti da valutare con attenzione per non incorrere in successivi problemi.

Parquet flottante: problemi e punti di forza

Vediamo qui di seguito quali sono i principali rischi e problemi cui si può andare incontro scegliendo di montare il parquet con posa flottante:

  • Infiltrazioni: sebbene il problema delle infiltrazioni possa riguardare qualsiasi tipo di posa, dunque non solo il parquet flottante, in quest’ultimo caso potrebbe essere più difficile porre rimedio al danno; in sostanza, potrebbe essere più complicato ricostruire la parte danneggiata dall’acqua dal momento che il parquet flottante è costituito da listelli incastrati tra loro.
  • Spazio tra massetto e pavimento: lo spazio vuoto che si viene a creare tra massetto e parquet flottante potrebbe diventare appetibile per insetti e altri animali.
  • Spessore/grandezza minima: non si tratta necessariamente di un limite o di un problema, anche se, di fatto, il parquet flottante non consente la massima libertà di scelta nei formati e nelle misure dei listelli; infatti, affinché il pavimento risulti stabile e non subisca oscillazioni, i listelli devono garantire uno spessore minimo di 1/1,5 cm e una lunghezza non inferiore ai 14 cm.
dettaglio parquet flottante

Chi desidera usare misure intermedie (o comunque inferiori a quelle minime richieste per la posa galleggiante) o creare una composizione personalizzata con listelli di varie misure, dovrà orientarsi verso la posa incollata. Quest’ultima è scelta anche da chi preferisce una sensazione di maggiore solidità sotto i piedi e da chi non ha intenzione di smontare il parquet per montarlo in un altro ambiente, ma, al contrario, intende tenerlo a lungo e procedere ad una lamatura periodica per preservarne le qualità estetiche e funzionali.

Infine, nonostante la presenza del materassino isolante, il parquet flottante rimane leggermente più rumoroso al calpestio rispetto ad altri tipi di posa. In sostanza, camminando su un parquet montato con la tecnica flottante è più facile avvertire il classico scricchiolio.

Parquet flottante: problemi e punti di forza

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