La composizione volumetrica riguardante questo progetto è semplice, una pianta lineare e basilare. La ricchezza di IULM6 riguarda proprio lo sviluppo degli spazi, che hanno un rapporto originale e mai banale, in una composizione ricca e complessa. Una torre con un cuore in mattoni è rivestita da una rampa continua. Al centro dei pieni e vuoti incastrati, la grande sala da 700 posti, rivestita di ceramica verde, rappresenta lo spaesamento, la sorpresa.
L’edificio nasce come “Knowledge Transfer Centre”, ovvero lo spazio in cui la città entra nell’università, e l’università apre i suoi saperi. Il KTC potrà infatti ospitare spin-offs che individuano nella collaborazione con l’ambito universitario un’occasione importante di specializzazione e crescita: istituzioni pubbliche e private, aziende nel settore della comunicazione giornalistica, televisiva, d’impresa, del settore moda, arte, design e stile.
Un’osmosi che supera i concetti e le pratiche oggi in voga per articolare il rapporto sapere/produrre, università/azienda: quelli della consulenza universitaria o di stage aziendale. A questa logica della collaborazione episodica e settoriale si sostituisce quella dell’osmosi organica, del saper produrre, riempiendo di contenuti concreti il concetto anche troppo abusato di knowledge based economy. Un luogo quindi di dialogo, e di comunicazione, essenziale in ogni ateneo, ma tanto più nella principale università italiana di comunicazione.
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