Entrano in vigore il prossimo 18 aprile le nuove regole per l’assegnazione degli appalti, anche se è previsto un breve periodo transitorio. Una grande opportunità da non sprecare
Più che essere ottimisti, si fanno gli scongiuri. Non è infatti difficile convincersi che l’occasione generata dal nuovo Codice degli Appalti per cercare di mettere un po’ d’ordine nella confusione per antonomasia sia davvero l’ultima carta anche per rilanciare nella semplificazione e nella legalità un settore da anni in seria difficoltà.
Il presidente di Ance Claudio De Albertis mostra quindi solido ottimismo, mentre il 18 aprile, data dell’entrata in vigore del nuovo Codice, si avvicina, anche se è previsto un quasi doveroso “periodo transitorio”. In gioco c’è parecchio anche dal punto di vista economico: rendere efficienti i meccanismi di spesa delle Pubbliche amministrazioni significa anche cogliere l’opportunità offerta da tutti i nuovi investimenti previsti e dalla clausola europea che, con un aumento di spesa per 5,1 miliardi di euro, può attivare il cofinanziamento di programmi infrastrutturali per il valore di 11,3 miliardi.
Ma, al di là dei pur fondamentali contributi, c’è anche da regalare a questo settore un po’ di semplificazione e trasparenza e, in alcuni casi, anche un po’ di dignità.
