Come dicevano i latini, dura lex, sed lex: la legge è dura, ma è la legge. Il Durc – Documento unico di regolarità contributiva – è necessario nei pubblici appalti per permettere l’inizio dei lavori
Se non sei in regola con i contributi niente Durc. Niente Durc il cantiere non parte. Questa, in estrema sintesi, la risposta del ministero del Lavoro a un’interpellanza del Consiglio nazionale degli Ingegneri in merito alla impossibilità di accertare la regolarità contributiva delle imprese.
Premesso che il nuovo Durc online, che è stato introdotto da gennaio dello scorso anno, è già di per sé garanzia di regolarità contributiva, perché se l’impresa non avesse adempiuto agli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti Inps, Inail e Cassa Edile non sarebbe stato concesso. Il suo mancato rilascio blocca, di fatto, l’inizio del cantiere, che potrà partire solo dopo il completamento della procedura di regolarizzazione. Il ministero ha anche aggiunto che, nel caso di interventi nel mercato del provato, è la committenza che deve richiedere il Durc a garanzia della idoneità tecnica e professionale dell’impresa.
