Dal 2007 a oggi, i finanziamenti alle imprese sono scesi del 70%. Una politica del credito che ha contribuito alla crisi del settore, mettendo impietosamente in risalto la mancanza di consistenza finanziaria, quindi la mancanza di garanzie, di molti operatori del settore
Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, durante la recente assemblea nazionale dell’Istituto di credito, ha invitato agli investimenti in edilizia, in particolare su settori come la riqualificazione, le infrastrutture, l’ammodernamento urbanistico e la salvaguardia del territorio. Un settore, ha sottolineato Visco, in grado di rilanciare l’occupazione che, al momento non mostra chiari segnali positivi.
Paolo Buzzetti, presidente di Ance, gli ha fatto subito eco, ricordando che solo pochi giorni fa – abbiamo già pubblicato questa notizia – L’Ance ha presentato al governo un elenco di oltre 5.000 interventi immediatamente cantierabili, diffuse su tutto il territorio nazionale, in grado di creare immediatamente 165.000 nuovi posti di lavoro, e di coinvolgere più di 80 settori industriali. Tutto questo, per un valore globale di circa 10 miliardi di Euro.
Così, la parola passa ancora una volta alle banche che, come sappiamo, per anni hanno smesso di fare il loro lavoro, e venendo così meno al loro ruolo sociale di supporto alle attività produttive. Resta da capire se l’invito di Visco, se non palese almeno implicito, non riesca a determinare una svolta. Come ha sottolineato Buzzetti:” le condizioni macroeconomiche adesso ci sono, bisogna riavviare il circuito del credito che per le costruzioni che, come ha anche sottolineato il governatore, è ancora negativo”.
(Fonte: infobuild.it)
