L’intonaco è uno strato di malta che viene steso a mano o a macchina sulle pareti al grezzo al fine di difenderle dagli agenti atmosferici, dallo sfregamento delle persone e in modo da renderle pulite e igieniche, migliorandone talvolta la resa estetica.
L’intonaco consente ai fruitori degli spazi interni di essere circondati da pareti liscie, pulite e dall’aspetto gradevole. Infine sull’intonaco stesso vengono applicate finiture ulteriori in modo che possa acquistare l’aspetto e i colori finali che più gradiamo.
L’impasto della malta può essere preparato con inerti e leganti separati oppure possiamo scegliere di agire con un prodotto già pronto.
Vediamo assieme le tipologie di intonaco per interni presenti nel mercato e, in base alla loro composizione, la tecnica di applicazione ed il loro prezzo ed infine, quelle che fanno più al caso nostro.
Abbiamo conosciuto in una precedente occasione l’intonaco pronto per interni e la sua funzione. Continuiamo oggi a parlare di questo tema con un’attenzione particolare verso l’intonaco per interni.
Descriviamo dapprima la preparazione dell’intonaco:
Di fatto gli intonaci per uso interno sono strati di malta che vengono applicati alle parete in più fasi, quantomeno secondo la regola dell’arte dei manuali più accreditati:
Le miscele per l’ottenimento del prodotto fresco da applicare alla parete sono composte normalmente di un inerte e un legante e possono essere:
Le diverse fasi di preparazione dell’intonaco sopra elencate hanno peculiarità specifiche e diverse fra loro.
Gli intonaci per interno con legante di solo cemento sono considerevolmente forti e il risultato finale è una superficie compatta e addirittura quasi impermeabile.
Una delle caratteristiche più disdicevoli della malta a base di cemento, tuttavia, è la scarsa traspirabilità. L’aggiunta di calce nella miscela sopperisce considerevolmente a tale mancanza. In tale direzione, l’intonaco per interni ottenuto da malta bastarda è davvero ottimo: cemento e calce assieme per un prodotto resistente e traspirante.
Sulla scia della malta bastarda si inserisce l’intonaco premiscelato. Trattasi di una tipologia d’intonaco a forte presenza di calce e povero di cemento. Questo, anche a distanza di 24 ore dall’applicazione, può essere grattato in modo da garantire il risultato finale di complanarità.
L’intonaco premiscelato o intonaco classico? Rispetto agli intonaci classici sopra visti, l’intonaco premiscelato presenta caratteristiche meccaniche inferiori.
Ricordiamo che esistono tipi di intonaco per interni già pronti ai quali è necessario solo aggiungere l’acqua. Tali prodotti sono ottimi perché si presentano come una polvere premiscelata già pronta all’impasto e quindi all’impiego. Con questi tipi di intonaco si azzera l’evenienza di sbagliare le proporzioni e non si deve trasportare inerti sfusi.
Per quanto riguarda questi intonaci , quindi, si può procedere sostanzialmente in tre modi:
Un prodotto molto impiegato oggi è il premiscelato, di cui sopra accennato. Trattasi di un diverso modo di operare, le cui fasi sono le seguenti:
Inoltre, altra valida alternativa è l’intonaco a gesso. Questo tipo di intonaco di solito non è usato negli esterni, essendo il gesso idrofobo e quindi sciogliendosi in presenza di acqua.
Ma per gli interni il risultato è garantito. A differenza delle malte, che sempre presentano inerti di una certa granulometria, il gesso è di consistenza impalpabile, simile alla sola calce o al solo cemento. Questo fa sì che, una volta applicato, sia perfettamente liscio e già tinteggiabile.
Infine, quanto costa la realizzazione di un intonaco per interni?
Se affidiamo il lavoro ad una ditta di artigiani, abbiamo dei range di spesa cui riferirci.
Chiaramente, fare intonacare una parete di 10 metri quadrati oppure integralmente un appartamento di 100 metri quadrati di superficie porta con sé una notevole differenza.
Per il premiscelato, a seconda del contesto geografico ed economico, si può andare per esempio dagli 8.00 ai 18.00 euro a metro quadrato. Prezzo al quale dobbiamo ricordare di aggiungere l’IVA che, per opere di manutenzione straordinaria, vale il 10%.