Il decreto “Sblocca Italia” per dare impulso al settore delle costruzioni

17/07/14

Il decreto "Sblocca Italia" per dare impulso al settore delle costruzioni

 

Entro luglio è prevista l’approvazione di un decreto legge, cosiddetto “Sblocca Italia”, che dovrebbe prevedere misure concrete per far ripartire gli investimenti infrastrutturali, sostenendo la crescita e l’occupazione

Sulla base delle dichiarazioni stampa finora circolate, il provvedimento, di competenza del ministero delle Infrastrutture, dovrebbe contenere opere prioritarie e immediatamente cantierabili.

Nella scelta di tali priorità, secondo le indicazioni diffuse, si terrà conto delle segnalazioni fornite dai comuni a seguito della ricognizione avviata dal presidente del Consiglio, con la lettera ai sindaci del 2 giugno 2014, con cui, analogamente a quanto accaduto per le scuole, è stato chiesto di segnalare opere bloccate o procedimenti amministrativi da accelerare, rispetto ai quali intervenire tempestivamente in un ottica di sviluppo territoriale. Accanto a tali opere, che presumibilmente saranno per lo più di piccola dimensione, il provvedimento dovrebbe riguardare l’accelerazione di alcune opere strategiche nazionali, al momento non identificate.

Un altro possibile canale dal quale attingere opere di pronta cantierizzazione è rappresentato dall’anagrafe delle opere incompiute, istituita presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine di coordinare i dati sulle opere pubbliche bloccate in possesso delle amministrazioni pubbliche.

Con riferimento alle risorse necessarie a sbloccare le opere, le informazioni disponibili non sono ancora chiare. Si parla di 1 o 2 miliardi di euro e di un profilo temporale dei finanziamenti previsti (5 e 6 anni) eccessivamente lungo con quote annuali che appaiono del tutto insufficienti a dare concretezza alle opere individuate.

In merito alle coperture di tale fabbisogno, notizie stampa hanno richiamato il cosiddetto “fondo revoche“, ovvero il fondo istituito nello stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti dove affluiscono le risorse derivanti dalla revoca dei finanziamenti assegnati entro il 31 dicembre 2010 a opere ricomprese nel Programma della legge obiettivo, in una fase procedurale molto preliminare, ai sensi del DL 98/2011 art. 32, commi 2 e 3.

A questo proposito, è opportuno ricordare che l’Allegato infrastrutture al DEF 2014, nell’individuare i pilastri portanti della politica infrastrutturale e dei trasporti, indicava alcune azioni prioritarie tra le quali l’approvazione, entro maggio 2014, di un provvedimento, che sulla base della positiva esperienza del Decreto Fare (Dl 69/2013) prevedesse il definanziamento temporaneo delle opere approvate prima del 2010 ancora nella fase procedurale, spostando i fondi a opere da cantierare entro e non oltre il 31 dicembre 2014.

L’Ance non può che esprimere apprezzamento per misure che, attraverso un uso più efficiente delle risorse, consentano di utilizzare i fondi disponibili per opere che per mancanza di cassa rischierebbero di subire dei blocchi. Tuttavia, ciò non deve sostituire provvedimenti che prevedano nuove stanziamenti per la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo del Paese.

(Fonte: ance.it)

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