Innovazione ed efficientamento energetico, la nuova rivoluzione industriale del settore delle costruzioni sospinge la nascita del settimo ciclo delle costruzioni
Mentre oggi il Cresme conferma la ripresa del settore delle costruzioni, dopo quattro anni di buio assoluto, con la conseguente nascita del settimo ciclo edilizio, che sarà inaugurato il prossimo anno, si torna a parlare di efficientamento energetico, con una analisi del patrimonio edilizio esistente, che sarà il principale datore di lavoro di produttori, distributori e imprese per il prossimo decennio.
Il 47% degli immobili residenziali in Italia ha più di 40 anni e solo il 7% di questi ha meno di dieci anni. Si calcola che entro l’anno 2025, grazie ai vari bonus, a una sensibilità acquisita da parte dei privati, e ai possibili incentivi fiscali sull’acquisto di una casa in elevata classe energetica, circa il 21% degli immobili residenziali – nel 2025 – potrà vantare una apprezzabile efficienza energetica.
L’inizio del settimo ciclo edilizio pronosticato dal Cresme, permette quindi di chiudere definitivamente il sesto, e di far emergere alcuni dati, relativi al periodo della crisi. Secondo l’Istat, ma il dato è confermato dai più, i posti di lavori perduti sono stati circa 800.000, mentre la richiesta dei permessi di costruire è scivolata ai numeri di ottant’anni fa.
Il Cresme ha anche parlato di una nuova rivoluzione industriale, la seconda nel nostro settore dopo quella ottocentesca del cemento armato. La parola d’ordine è “innovazione” – un tema non nuovo ma che si sta lentamente ma concretamente affermando – ed è esattamente l’argomento che la distribuzione edile deve iniziare seriamente ad affrontare. Sul concetto di innovazione, che ormai non è più solo un concetto, si basano gli spiragli di ripresa, su questi valori fonda le sue aspettative il settimo ciclo edilizio.
