I soldi arrivano ma se li tengono

28/07/15

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Gli italiani hanno visto ulteriormente scendere l’ammontare dei prestiti erogati dalle banche di ben 9,8 miliardi. Intanto, la BCE continua a prestare agli istituti di credito decine e decine di miliardi

Qualcuno ricorderà i mitici tempi di “Basilea 1” ( e poi 2, e poi 3…) quando le banche, dopo anni di prestiti sconsiderati, annunciavano misure drastiche di riduzione del credito a privati e imprese. Per anni, gli istituti di credito, alcuni anche falliti e salvati dai governi (ma questo è il tema di più di un thriller), concedevano prestiti e mutui solo a chi i soldi li aveva, rendendo quindi inutile il servizio. Per rilanciare le banche, la BCE (Banca Centrale Europea) ha iniziato a prestare loro soldi, a tassi anche inferiori all’1% – la dinamica di queste percentuali è continuata a scendere nel tempo – alla condizione che le banche tornassero a fare le banche, quindi a prestare denari ai privati e alle imprese, ovviamente con le debite garanzie.

La Banca Centrale Europea, dallo scorso anno, ha erogato ben 94 miliardi di euro agli istituti di credito italiani, grazie all’operazione TLTRO, fa sapere la Cgia, a loro volta obbligati a “riversare” questi soldi all’economia reale entro la fine del 2016. A oggi, purtroppo, gli effetti sono stati molto modesti. Se le famiglie hanno visto aumentare gli impieghi di 3,4 miliardi, le imprese, invece, hanno registrato una contrazione degli impieghi di 13,2 miliardi di euro: in termini complessivi gli italiani hanno visto ulteriormente scendere l’ammontare dei prestiti erogati dalle banche di ben 9,8 miliardi.
Se l’operazione TLTRO sembra non sortire gli effetti sperati, le imprese sperano che con il Quantitative easing (Qe) la situazione si sblocchi.

Rimane da capire per quale motivo le banche, che vivono e prosperano ai danni del tessuto sociale produttivo, applicando comunque tassi di sconto molto maggiori di quelli praticati a loro dalla BCE, e quindi vergognosamente lucrando, debbano poter vivere in questo paradiso di omertà e di protezione tombale. Non è un fenomeno solo italiano, è una prassi mondiale. Ma non è che per questo la cosa faccia meno prurito.

 

(Fonte: infobuild.it)

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