Quante città sono ben preparate ad affrontare possibili calamità naturali? Dopo l’uragano Sandy che ha devastato New York un team di giovani architetti ha scelto di adottare un nuovo approccio all’edilizia urbana volto a preferire case più intelligenti, adattabili e resistenti.
Questo approccio ha dato vita a DURAhome. Una struttura modulare con un impatto ambientale nullo, a basso consumo energetico e con un design adattabile ad ogni necessità. Questa nuova concezione di casa è la soluzione ideale per affrontare stati di calamità dato che ogni DURAhome occupa pochissimo spazio e possono essere impilate l’una sull’altra per creare strutture abitative a più piani.
La DURAhome (Diverse, Urban, Resilient, Adaptable) è stata sviluppata dal College of Technology di New York ed è stata presentata in occasione del Solar Dechatlon promosso dal Department of Energy degli Stati Uniti. Il fatto che la casa sia stata progettata da un team multi etnico è comprensibile dal suo stile e dalle sue funzionalità.
La casa è organizzata in open space che possono svolgere diverse funzioni per adattarsi alle normali routine di vita quotidiana di popolazioni di culture differenti.
I mobili all’interno della casa sono modulari e multifunzionali. Possono essere anche impilati per adattare lo spazio interno ad ogni possibile utilizzo. La camera da letto può trasformarsi quasi all’istante in ufficio o area gioco per bambini. Inoltre il patio esterno può essere anche trasformato in una cucina all’aperto nel caso in cui la casa venga impiegata in zone con climi miti e caldi.
L’approccio che ha portato alla creazione di DURAhome è un modello di architettura elastica e pro-attiva che combina tecnologie passive di sostenibilità con sistemi a basso consumo energetico per avere un abitazione ad alte prestazioni energetiche e ambientali.
La casa è perfettamente isolata e può generare energia facendo ricorso a pannelli solari termici e pannelli elettrici. All’interno un camino termico a bassa entropia e i muri di Trombe, che consentono di accumulare il calore esterno e trasferirlo all’interno, permettono di avere una temperatura costante in ogni situazione climatica. Le finestre hanno un telaio a triplo vetro per evitare eventuali perdite di calore e, inoltre, riducono il riverbero facilitando l’accesso di luce naturale.
La casa è dotata anche di sistemi di riciclaggio delle acqua grigie e può raccogliere l’acqua piovana per riutilizzarla riducendo l’impatto ambientale della casa. Un sistema domotico completamente automatizzato può controllare la temperatura, l’umidità, l’intensità luminosa e il funzionamento dei dispositivi elettrici per ottimizzare ogni impiego di energia.
DURAhome non è stata progettata solo per condizioni di emergenza ma può essere anche una soluzione abitativa urbana per famiglie che “tengono al risparmio energetico e ritengono che una casa di tal genere possa aumentare la qualità della vita di tutti” come affermano gli ideatori del progetto.
Inoltre la facile adattabilità di DURAhome a diverse funzioni e utilizzi può accompagnare l’eventuale espansione della famiglia più agevolmente e economicamente rispetto alle case tradizionali.
La squadra del College of Technology di New York che ha dato vita a DURAhome la presenterà anche al “National Association of Home Builders International Show” che si svolgerà a gennaio e verranno donate delle DURAhome a veterani di guerra disabili.
Photos Credits:
inhabitat.com
brooklyneagle.com
durahome.org