Un mercato potenzialmente eccellente, ma non sempre si riescono a spendere i soldi stanziati. Attenzione alle piccole opere pubbliche, alla ricostruzione e agli interventi di manutenzione
Si sta svolgendo a Milano il Meeting di Gruppo Made 2018 riservato alle rivendite del Gruppo. Tema dell’incontro, le “Nuove Prospettive” per il settore della distribuzione, soprattutto per le imprese della distribuzione Made. Dopo il saluto del presidente Franco Ferrari, la parola è passata a Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, che ha presentato le dinamiche del mercato delle costruzioni.
Se l’economia generale del paese è in crescita, il settore delle costruzioni è quello che fa più fatica. Inoltre, la piccola crescita non è distribuita uniformemente sul territorio, ma avviene a macchia di leopardo, questo, secondo Bellicini, è un dato importante, perché oggi, prima di fare investimenti, è necessario fare un’attenta valutazione del territorio dove si opera.
Il valore della produzione in edilizia è cresciuto dell’1% nel 2016, ancora dell’1% nel 2017, e per il 2018 si prevede un incremento fino all’1,8-2%. Quest’ultimo dato è supportato dall’aumento del numero delle licenze edilizie ritirate (che quindi dovrebbero portare a nuovi cantieri).
Ancora dati importanti: fatto 100 il valore della produzione nazionale in edilizia (che si basa su nuove costruzioni e manutenzione straordinaria), il 74,2% arriva dalla ristrutturazione, per un valore di 87,6 miliardi. A ciò si devono aggiungere i 36,4 miliardi della manutenzione ordinaria.
I mercati da tenere d’occhio: opere pubbliche (non necessariamente grandi cantieri); la ricostruzione delle zone terremotate; gli sgravi fiscali per le ristrutturazioni e gli interventi di efficientamento energetico. È stato stimato che se tutti utilizzassero gli incentivi fiscali il valore del mercato della ristrutturazione nella sua interezza varrebbe 960 miliardi.