Non è ancora pronto il bando per il recupero delle aree dismesse, un intervento previsto dalla Legge di Stabilità
Si è fatto un gran parlare del recupero delle aree dismesse – si attendeva un bando previsto dalla Legge di Stabilità 2016 entro lo scorso 31 gennaio, per uno stanziamento di 500 milioni di euro, ma non è ancora disponibile – una urgenza con più di un buon motivo per risolverla.
Se consideriamo i milioni di metri cubi del patrimonio “dismesso” in Italia, è facile infatti immaginare che un serio intervento in questo specifico settore risolverebbe almeno tre problemi: il primo è l’eliminazione delle brutture architettoniche, se così le vogliamo definire, che deturpano il paesaggio; la seconda è la trasformazione di queste aree che potrebbero diventare nuovi insediamenti abitativi, così come scuole, parchi, e via dicendo; terzo, si potrebbe in questo modo rispettare la volontà più volte espressa di evitare un ulteriore uso indiscriminato del suolo, rendendo utile ciò che oggi è puro spreco.
Si tratta di un processo di rigenerazione quanto mai interessante, che metterebbe in moto il settore delle costruzioni, anche perché gli eventuali oneri di urbanizzazione sarebbero interamente destinati, appunto alla ristrutturazione.
