Ognuno di noi, salvo rari fortunati casi, si sarà dovuto confrontare almeno una volta nella vita con il problema dell’umidità negli ambienti abitativi del piano terra.
Forse è accaduto nella nostra casa paterna, oppure quando stavamo da piccoli qualche pomeriggio coi nostri nonni. Magari all’università quando abbiamo scelto una stanzetta più economica ma un po’ malmessa. Oppure, più semplicemente, il problema ci affligge ora.
Numerosi sono gli interventi realizzabili per gestire questo problema. Di fatto quasi nessuno risolutivo in modo assoluto se ci troviamo ad intervenire in un edificio esistente.
Un metodo davvero efficace sviluppato già da alcuni anni e che ora sta prendendo piede è quello della deumidificazione elettrofisica. Vediamo assieme di cosa si tratta e cosa può garantire.
Parlando di deumidificazione elettrofisica, è bene fare un breve accenno a cosa sia l’umidità e perché si presenta. Fra tutte le umidità che possono colpire gli edifici, quella di risalita è la più temibile. Abbiamo già visto in precedenza rimedi, costi e soluzioni per eliminare l’umidità di risalita.
Oggi riprendiamo le nozioni generali del problema, concentrandoci però su nuove tecnologie utilizzabili. Iniziamo col dire che l’umidità principalmente si presenta come:
Gli interventi per la deumidificazione classica sono i seguenti:
Tali sistemi sono tutte soluzioni valide, ma per la risalita ostinata sarebbe necessaria una vera e propria soluzione di continuità tra fondazione e terreno, la qual cosa per ovvi motivi non può proprio accadere.
Oggi parliamo quindi della deumidificazione elettrofisica. Tale sistema ha visto la propria nascita già tempo addietro ma solo recentemente in Italia ha avuto un reale sviluppo.
Ma di che cosa si tratta?
Alla base di tutto sta il principio per cui le molecole d’acqua, per capillarità, sono in grado di risalire dal terreno le murature, vincendo la forza di gravità. Un po’ come immaginare una spugna asciutta che viene accostata ad una tazza piena d’acqua. Non appena avverrà il contatto, l’acqua prenderà vivacemente a salire verso l’alto come tutti sappiamo.
Ebbene, tale processo viene di fatto invertito poiché un dispositivo elettronico di contenute dimensioni, non più grande di una scatola per biscotti, emette un leggero campo elettromagnetico che interferisce con quello naturale invertendo quindi il senso di marcia dell’acqua, la quale comincerà a dirigersi verso il basso.
Ancora non sono riscontrabili molte opinioni in merito al funzionamento di tale sistema, poiché essendo molto innovativo è poco diffuso nelle abitazioni domestiche dei privati.Però numerosi sono i casi celebri in cui si è fatto uso di tale strategia. Vogliamo citarne alcuni quali:
In queste circostanze, il calo dell’umidità all'interno delle murature è stato fino al 50-60%. Potrebbe far dubitare l’idea di una campo magnetico costante che ci circonda. Al riguardo, però, dobbiamo ammettere che trattasi di un livello pari agli 0.3 V/m: un valore del tutto compreso all'interno del range da normativa e, questo ci faccia riflettere, molto inferiore ai campi elettromagnetici dei telefonini.
Ma quanto costa la deumidificazione elettrofisica? Ebbene, poiché tali dispositivi sono di nuova generazione e hanno campi di azione che variano da un raggio di 7-8 fino a 25 metri, la forbice è ampissima e quindi è sempre opportuno farsi fare apposito preventivo.
Certo merita spendere una parola sul costo di gestione. Aggirandosi il loro consumo energetico sui 3 W/h, è ci certo contenuto ma comunque vale la pena fare un calcolo a lungo termine. Infatti il loro funzionamento equivarrebbe ad avere una lampadina a LED sui 5 W –vale a dire 450 lumen, più o meno come una vecchia lampadina ad incandescenza di 40 W- sempre accesa per tutto l’anno.
Una spesa bassa, ma da inserire comunque nel bilancio domestico-familiare.