Parlarne se ne parla, ma pensare di arrivare a una soluzione continua a essere un miraggio.
La semplificazione normativa è probabilmente solo una chimera, una utopia che, come scriveva Oscar Wilde, è l’unico luogo dove l’umanità approda di continuo. Il recente tentativo del governo di snellire le procedure di gara appare nelle intenzioni cosa buona e giusta, solo che il problema non è a valle, ma a monte.
Sull’argomento si continua a interrogare il gotha degli opinionisti, degli addetti ai lavori che paiono comunque abbastanza soddisfatti di alcune cose positive presenti nel Decreto Semplificazione, in particolare sulla riperimetrazione del danno erariale e dell’abuso d’ufficio, oltre all’invito a chi deve firmare, di farlo.
Ma i problemi sono altri e sono sempre gli stessi. Non è un caso se, solo per fare il confronto con i due governi a guida Giuseppe Conte, ci sono ancora 570 decreti attuativi, appunto, da attuare. Le buone intenzioni non mancano, ma anche l’idea più bella e innovativa approda inevitabilmente alla sua utopia, e così farà fino a quando le cose non cambieranno. E anche questa, francamente, appare a tutti gli effetti una bella utopia.