Anche le imprese della ceramica hanno subito gli effetti della pandemia da coronavirus, con una perdita stimata di circa 350 milioni. Un leggero aumento per il mercato interno e una lieve flessione per l’export.
Anche il mondo della ceramica sta passando i suoi momenti difficili. Il recente Consiglio Generale ha infatti evidenziato che, al momento, gli effetti del Covid-19 hanno “prodotto” una perdita di circa 350 milioni di fatturato per le aziende ceramiche.
Lo scorso anno, le 279 aziende presenti in Italia hanno fatturato 6,5 miliardi di euro con 27.500 addetti diretti. A questo si deve aggiungere l’internazionalizzazione produttiva in Europa e Nord America. Per il comparto piastrelle, la quota export è di 4,5 miliardi di euro e gli investimenti hanno raggiunto 373 milioni, rispettivamente 84% e 7% del fatturato.
L’andamento dello scorso anno ha evidenziato un miglioramento delle vendite interne (+1,3%), e la stesa percentuale, però in negativo, ha caratterizzato l’export. Rimane comunque predominante, in termini di volumi, la quota export con i suoi 323,4 milioni di metri quadrati, mentre il mercato interno ha assorbito una produzione di 83,5 metri quadrati.
Questi dati sono confermati dai fatturati. Il totale di 5,34 miliardi di euro comprendono la quota estera di 4,5 miliardi, cui si aggiunge il fatturato nazionale di 832 milioni.