Circa il 17% del patrimonio abitativo italiano è fortemente a rischio in caso di sisma, si parla di circa 3.500.000 abitazioni, a cui vanno aggiunte le strutture pubbliche. Lo dice la Protezione Civile
I dati recentemente forniti dalla Protezione Civile, relativamente allo situazione strutturale del patrimonio abitativo nazionale sono alquanto sconfortanti, anche se, ovviamente, chi opera nel settore del consolidamento gongola.
I numeri nudi e crudi dicono infatti che in Italia, in caso di sisma, ci sono 3,5 milioni di edifici residenziali a rischio di crollo, oltre a circa 700.000 edifici pubblici, fra i quali ovviamente ci sono scuole, ospedali, e via discorrendo.
Mettere in sicurezza gli edifici è diventata quindi una delle priorità nazionali in campo edile – è una seria realtà che riguarda, di fatto, il 17% del patrimonio abitativo – ed è anche un argomento che sta determinando i comportamenti del mondo della produzione, per offrire soluzioni sempre più efficaci e definitive.
Aggiungiamo, come se ce ne fosse bisogno, che la distribuzione edile può giocare un ruolo importante in questo particolare settore di intervento, facendosi promotrice di soluzioni tecnicamente innovative e performanti.
