Certamente, alcuni settori merceologici stanno soffrendo l’incremento costante delle vendite sul web, ma per il momento il settore delle costruzioni pare poco interessato da questo fenomeno
Non sono rari i convegni dedicati al commercio elettronico anche nell’ambito dei prodotti per le costruzioni. Non si capisce bene se è per “non essere da meno”, come cantava Enzo Jannacci qualche decennio fa, o se esistono concrete basi per contemplare anche questo nuovo canale distributivo fra i papabili per la sopravvivenza delle nostre attività commerciali.
Una risposta, ancorché parziale, arriva dalle anticipazioni di una ricerca svolta in ambito del Politecnico di Milano. I numeri sono certamente importanti: 17,7 milioni di Italiani che acquistano merci varie su Internet, 11,1 milioni dei quali sono compratori abituali. Nel 2015, secondo la ricerca, l’incremento rispetto al 2014 è stato del 16%, il volume d’affari supera i 2 miliardi di euro, parliamo quindi di un 4% del totale delle vendite al dettaglio. Se gli oltre 2 miliardi impressionano, il 4% meno, ma la crescita c’è ed è costante.
Una risposta, si diceva: nell’elenco dei principali settori interessati, i materiali per l’edilizia non figurano. Si parla infatti di turismo, informatica, elettronica, abbigliamento, editoria, assicurazioni, ricariche telefoniche, arredamento, cosmetica, profumeria, giocattoli, e così via. Gli esempi di colleghi rivenditori che già utilizzano anche il web per vendere i loro prodotti coinvolgono soprattutto di piccola attrezzatura (trapani, accessori…), qualcuno anche qualche sacco di cemento, comodity in genere che certamente non hanno bisogno di una struttura tecnica e altamente professionale di sostegno. È evidente, quindi, che stiamo parlando di un altro mercato, almeno per qualche tempo ancora. Un mercato da monitorare, da seguire e da conoscere con attenzione. Un mercato che in futuro potrebbe mettere in ginocchio la GDO, così come sta facendo chiudere le librerie e le agenzie viaggi, ma che rimane fortunatamente distante da chi offre competenza e conoscenza tecnica, oltre alla possibilità di far toccare con mano la qualità della sua proposta al mercato.
