Le agevolazioni fiscali che stanno tenendo in piedi ormai da anni il settore delle costruzioni pare che stiano per essere ridimensionate nelle percentuali. Un giorno sono confermate, il giorno dopo no. Per la gioia del nero
All’interno della “tax expenditures”, che tradotto più o meno significa la possibilità di detrarre dalle imposte sul reddito le spese sostenute a favore di attività o gruppi di interesse sociale (per esempio scuole, ospedali, eccetera) e farlo in maniera corretta e trasparente, sono contenute le prime stime ufficiali sulla revisione delle agevolazioni fiscali.
Sono al vaglio, tra le altre, anche le agevolazioni su mobili e ristrutturazioni
Il tanto caro bonus Irpef del 36% (per quest’anno ancora al 50%) per le ristrutturazioni edilizie, potrebbe essere ridotto, a partire dal 2016, al 20% da poter spendere in quote annuali per 10 anni sia per le ristrutturazioni edilizie sia per gli interventi di riqualificazione energetica.
E, nonostante il recente plauso incassato dal premier Renzi al Salone del mobile di Milano, nel dossier dei commissari alla spending review viene espressamente sancito l’addio al bonus per mobili: «Nessuna agevolazione per l’arredo degli immobili ristrutturati». Gli effetti per le casse dello Stato si avranno nel 2017 con un recupero di 294 milioni. Non solo. Stop anche a quello che i tecnici della spesa definiscono letteralmente «un regalo all’Ance»: la proposta è quella di eliminare la deduzione Irpef del 20% del prezzo di acquisto nel limite massimo di spesa di 300mila euro, per chi acquista immobili da mettere in locazione. Un bonus dalla vita breve, visto che a introdurlo era stato il tanto decantato decreto «sblocca Italia» (Dl 133/2014) convertito in legge nel novembre scorso.
Ora attendiamo le smentite di rito. Quindi le riconferme di rito…
(Fonte: infobuild.it)
