Grandi formati e trionfo dei disegni floreali. La materia è protagonista nella sua evoluzione sempre più realistica negli effetti legno, cemento e pietra. Un’edizione che ha privilegiato la presenza di operatori nazionali, realmente interessati.
Sembrava quasi impossibile ma il miracolo del Cersaie si è compiuto. La più importante fiera del settore ceramica pulsa di nuovo e annuncia al mercato mondiale che l’Italia c’è, che è in forma e che i leader di volumi, ma soprattutto di stile, siamo ancora noi.
La rinascita è quindi iniziata, anche se il parterre della rassegna bolognese quest’anno non ha visto la presenza del consueto pubblico internazionale. I nostri principali partner commerciali ci hanno però confidato che contatti ce ne sono stati tanti e che dunque i visitatori presenti erano qualificati e realmente interessati alle novità. Quindi, un bilancio comunque positivo che potremmo definire – almeno speriamo – l’edizione della ripresa definitiva.
I trend confermano la fiducia sui formati più ampi e per i rivestimenti l’esplosione del floreale. Sui pavimenti continuano a dominare gli effetti cemento, pietra e legno, oltre al marmo che è in grandissima crescita, anche in virtù dell’evoluzione delle tecniche produttive che hanno portato a eccezionali livelli di naturalità dei materiali. Legno, cemento e pietra appaiono sempre più realistici sia a livello visivo che tattile. Si potrebbe parlare di realismo materico che emerge particolarmente sull’effetto legno, dove le venature sembrano vere e dove anche i difetti vengono scolpiti sempre per avere un colpo d’occhio più realistico.
Sui rivestimenti la grafica floreale impazza in tutti gli stand, in particolare la riproduzione della Monstera (quelle foglie larghe però segmentate come fossero costole) in tutti i colori e in tutte le salse, un tema già largamente esploso nel comparto delle carte da parati.
L’edizione 2021 – quella dello scorso anno era stata annullata a causa del Covid – si è quindi chiusa con un sentiment di concreta speranza per il presente e anche per il futuro. Il mercato interno ha già evidenziato una buona reattività, le aziende non hanno lesinato negli investimenti anche in un contesto congiunturale difficile. Sono pronte, non appena possibile, a conquistare nuovamente i mercati mondiali.