
Mentre i mercato nazionale perde ancora fatturato, all’estero le nostre imprese di costruzione migliorano costantemente la loro presenza e anche i ricavi
Nessuno è profeta in patria, anche se in Italia essere profeti ì un po’ difficile, visto che i cantieri latitano. Ma la professionalità non ha barriere e quindi le nostre imprese, secondo il rapporto dell’Ance, all’estero vanno a gonfie vele.
Le commesse acquisite dai nostri operatori professionali nei 21 paesi Ocse nel 2015 hanno raggiunto i 17 miliardi, circa il 42% dei contratti sottoscritti all’estero: 230 nuovi cantieri, con un andamento positivo che si rinnova per l’undicesimo anno consecutivo, mentre in Italia il fatturato scende ancora, e parecchio (-24,3%).
Nel paesi del G-20, nel 2015 il valore degli importi acquisisti è stato di 5,6 miliardi, e le imprese italiane sono anche entrate in undici nuovi mercati: Germania, Regno Unito, Repubblica ceca, Ungheria, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Isoledi Capoverde, Niger, Indonesia e Laos.
