Ampliamento casa: costi e ciò che c’è da sapere sulla normativa

07/08/17

Chi di noi non ha desiderato almeno una volta nella vita di realizzare un piccolo ampliamento casa, un living più spazioso oppure una bella vetrata per godere di una piacevole luce soprattutto nei mesi invernali? Non sarebbe magnifico alzare la copertura di casa e ospitare uno studiolo per lavorare in tranquillità? Con le possibilità offerte dal cosiddetto Piano Casa è possibile rendere reale un’idea del genere. Vediamo insieme i costi relativi all’argomento e quello che c’è da sapere sulla normativa.

Ampliare casa: quali sono i costi da sostenere?

Sicuramente, quello che vi sta più a cuore sapere per quanto riguarda la possibilità di ingrandire casa sono le spese da dover sostenere. Ora vi proponiamo una lista di costi che dovete mettere in conto di gestire qualora decidiate di ampliare casa. Nel raro caso in cui abbiate il diritto ad ampliare il vostro spazio abitativo senza usufruire del piano casa, dovrete certamente pagare oneri di urbanizzazione e contributi sul costo di costruzione.

Nel caso in cui usufruiate del Piano Casa, dovrete valutare di volta in volta i costi: di regione in regione e di comune in comune. A volte, i costi sono richiesti per intero, a volte non sono richiesti, a volte con una riduzione.

ampliamento casa costi

Le spese aggiuntive da considerare prima di procedere ad ampliare casa

Se avete in progetto di apportare delle modifiche di allargamento dei vostri spazi abitativi, oltre ai costi precedentemente detti, dovrete necessariamente considerare delle spese aggiuntive di natura tecnica e di costruzione. Eccovi allora una breve lista di ulteriori costi da sostenere:

  • Oneri di urbanizzazione primaria e secondaria
  • Contributo sul costo di costruzione
  • Spese tecniche: circa il 10% del costo totale dell’opera
  • Spese per la realizzazione: a seconda di dove siamo e del grado complessità e finitura di ciò che andiamo a realizzare, si può valutare una forbice dai 1500 euro ai 3000 euro a metro quadro più IVA.
Ampliamento casa: costi e ciò che c’è da sapere sulla normativa

Piano casa: dal 2008 al 2017 cosa è cambiato nella normativa?

Abbiamo già visto che cosa è il piano casa in un precedente articolo. Oggi riprendiamo l’argomento fornendovi i dovuti aggiornamenti normativi e, soprattutto, qualche consiglio operativo per orientarvi meglio. Potrete sapere come agire a livello pratico nel caso decideste di realizzare il vostro ampliamento in casa!
Tutto ha avuto inizio nel 2008, periodo del governo Berlusconi. Per dare ai cittadini la possibilità di aumentare le loro disponibilità abitative e per rilanciare l’economia in generale, venne varato il Piano Casa con Decreto Legislativo n. 112 del 25 giugno 2008. Tale decreto divenne operativo con un protocollo d’intesa Stato-Regioni risalente al 31 marzo del 2009.

Per prima cosa ci preme chiarire che è rara la possibilità di realizzare un aumento della superficie di casa per via della nuova sensibilità culturale che anima la pianificazione urbanistica contemporanea, la capacità edificatoria degli edifici esistenti viene azzerata così da evitare consumo di suolo dovuti a nuove costruzioni. Sulla scia di quanto detto, il Piano Casa voleva e vuole offrire al cittadino la possibilità di avere maggiori spazi abitativi senza però fenomeni di eccessi edificatori. Ecco quindi, che il Piano Casa permette di ingrandire casa nostra con le seguenti modalità:

  • È possibile realizzare un ampliamento fino al 20% della superficie o del volume di casa vostra a seconda della regione in cui vivete
  • È possibile ampliare con il limite massimo 200 metri cubi o altri analoghi espressi di caso in caso dalle singole regioni

Quindi potete allargare il vostro soggiorno o avere una camera da letto in più tenendo conto dei limiti sopra citati, anche quando lo strumento urbanistico del vostro comune di per sé non ve lo permetterebbe.

ampliamento casa normativa

Piano casa 2014: viene riconfermata l’iniziativa

Nel corso degli anni, il Piano Casa è stato puntualmente riconfermato poiché ha portato effetti benefici al paese. Nel 2014, col Decreto Legge del 28 marzo del 2014, è stato assicurato il rinnovamento di tale misura sotto il governo Renzi, e assieme ad essa sono rientrate nel pacchetto una serie di iniziative di più ampio respiro.

Fra queste, per esempio, il regime semplice della “cedolare secca” per i contratti di locazione al fine di assicurare, a coloro i quali concedono in affitto una casa, un regime fiscale agevolato e quindi fare emergere le locazioni abusive.

Ampliamento casa: costi e ciò che c’è da sapere sulla normativa

Piano casa 2017: continua l’iniziativa

Infine giungiamo ad oggi. Ancora una volta è stato firmata l’estensione del Piano Casa per tutto il 2017. Come avete intuito, di volta in volta le regioni recepiscono la materia normativa secondo il loro modello e talune di queste hanno scelto di rendere il Piano Casa strutturale. Vale a dire che la materia urbanistica delle regioni Liguria, Umbria, Valle d’Aosta e delle province di Bolzano e Trento hanno scelto di trasformare tale provvedimento a tempo indeterminato.

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