Le imprese edili investono in formazione, e già questa è una notizia. Un effetto della crisi che ha saputo sensibilizzare gli operatori che desiderano tornare da protagonisti nel mercato del lavoro
Nel Rapporto 2015 realizzato da Formedil, in collaborazione con il Cresme, emerge come dal 2011 al 2015 abbiano frequentato le Scuole Edili circa 700.000 operatori. Oltre 136.000 di questi sono stranieri, oltre 44.600 donne. Una scelta probabilmente favorita dal calo generale dei lavori, ma certamente anche dal fatto che la specializzazione caratterizzerà il nuovo ciclo delle costruzioni – che sarebbe il settimo – perché, sempre secondo il Cresme, i dati per i prossimi anni dovrebbero essere, se non entusiasmanti, almeno incoraggianti.
Gli operatori si stanno quindi attrezzando dal punto di vista tecnico per affrontare le nuove sfide. In effetti, gli importi delle gare pubbliche sono aumentati, le macchine movimento terra stanno avendo impennate importanti, lo stesso mercato immobiliare, seppure con andamento alterno e un po’ a macchia di leopardo, sta confermando la sua crescita. Ma, ciò che più conta, è che viene percepita la necessità di aggiornare le proprie capacità professionali, confrontarsi con il nuovo. Prepararsi, quindi, alla ripresa.
