
La situazione relativa ai bonus per l’edilizia cambia ogni giorno; tante le promesse, ma che rischiano di penalizzare la crescita.
Siamo alle solite, e le solite riguardano il balletto delle promesse della politica che, ogni giorno, rendono impossibili riflessioni e previsioni su ciò che si può e si potrà fare in termini di incentivi e bonus vari.
In un primo tempo, per esempio, i lavori di ristrutturazione dei condomini (intesi come case) erano bloccati perché i condomini (intesi come persone) non si potevano riunire causa Covid. Ora è stato stabilito che le riunioni le possono fare (con le debite precauzioni) e quindi eventuali interventi si possono deliberare.
Un altro esempio, di queste ore: fino a ieri, la possibilità di usufruire del bonus 110% non comprendeva le seconde case. Oggi è stata avanzata la richiesta di estendere le agevolazioni anche alle seconde case comprese nelle categorie catastali civile, economico, popolare e rurale.
La cosa sarebbe un toccasana per le rivendite che hanno la loro sede in località marine e montane.
Come però la storia ci insegna, alla fine si devono fare i conti con le coperture finanziarie, e poiché i soldi sono quelli, e non esiste settore merceologico che, giustamente, non cerchi di non accaparrarsi il più possibile, finirà che promesse e relative attese si dovranno ridimensionare.
Ci dovremo presumibilmente preparare anche a questo tipo di emergenza, ma basta forse utilizzare il massimo della cautela, con previsioni al ribasso, sempre pronti a festeggiare eventuali buone notizie.
