Siamo ancora più in basso dei livelli di ottant’anni fa, ma una seria politica per la ripresa dell’edilizia latita
Tornare indietro nel tempo non è sempre una sensazione positiva, soprattutto se si parla di permessi per costruire. Una recente rilevazione del Centro Studi dell’Ance, su base Istat, rileva infatti che il livello delle richieste per aprire cantieri per nuove costruzioni è addirittura inferiore a quello del 1936, ovvero di ottant’anni fa.
Un dato può aiutare a valutare la situazione: nel 2005, quindi un paio d’anni prima dell’inizio della crisi, i permessi per costruire futono quasi 306.000. nel 2015 sono stati 47.500, ovvero l’84,5% in meno. Nel 1936, quindi prima del secondo conflitto mondiale, furono concessi circa 58.700 permessi per costruire.
Considerando che il fabbisogno abitativo è certamente in crescita, e soprattutto che il mercato è ormai quasi fermo da anni, riesce difficile condividere le ottimistiche previsioni per i prossimi anni senza un preciso piano di sviluppo del settore. Un comparto della nostra economia che, lo ripetiamo, non può continuare ad affidarsi alla ristrutturazione per andare avanti.
