Se non conviene aprire una rivenduta nelle Filippine, certamente sarebbe una buona idea farlo a Copenaghen. Non siamo i migliori pagatori del mondo, ma neanche i peggiori
Quando si parla di pagamenti, purtroppo nel nostro settore parte il coro. Pagare male, in sostanza, è diventata la norma, e tutto slitta e si procrastina, tanto che la legge di qualche tempo fa, che prevedeva un massimo di 30 giorni, in casi eccezionali 60, faceva dolorosamente ridere allora, e oggi pure.
Qualcuno ha pensato che la ristrutturazione, vista la natura degli interventi e degli importi, quasi mai stratosferici, avrebbe un po’ migliorato le cose. Pare che non sia così: le nostre imprese non sono diventate mediamente più virtuose, anche se il privato è generalmente solvibile.
Così, il settore dell’edilizia è il più ritardatario: paga nei termini solo il 33% delle società, mentre il 16% salda a oltre un mese dalla scadenza. Gli installatori sono più puntuali (40,6% alla scadenza), mentre i costruttori di edifici sono puntuali nel 38% dei casi.
Meglio allora andare a lavorare in Danimarca, dove oltre il 90% delle imprese paga puntualmente e, inutile sottolinearlo, sono i migliori al mondo. Non male se la cavano anche la Germania (puntuali nel 75,6% dei casi), Messico (72,1%),Taiwan (69%) e Ungheria (60,3%). La consolazione, se così la vogliamo generosamente chiamare, è non siamo gli ultimi. I peggiori pagatori al mondo – parliamo sempre di edilizia – sono le Filippine, quindi il Portogallo, Hong Kong, Grecia e Cina.
