Nello scorso anno, sono state colpite 19 regioni, 56 province e 115 comuni. La messa in sicurezza delle strutture abitative e dei territori è urgenza primaria
Fra le attività che hanno carattere di urgenza, la messa in sicurezza delle città e dei territori, soprattutto quelli che si trovano in zone a rischio, è fra le prioritarie. Un recente studio di Legambiente: “Dossier Ecosistema Rischio 2016” evidenzia come nel 77% dei comuni nazionali – si parla quindi di 1.074 località – siano presenti aree e abitazioni a rischio, zone che comprendono anche condomini e strutture industriali e, in numerosi casi, anche scuole e ospedali.
Sono dati che vanno direttamente a interessare da un lato il criterio sconsiderato delle costruzioni in zone a rischio, dall’altro il tema di grande attualità che riguarda i consumo del suolo, un argomento molto delicato in particolar modo dove il pericolo di frane ed esondazioni è maggiore.
Non può sfuggire che i percorsi della rigenerazione urbana si possano spesso incrociare con la messa in sicurezza delle strutture abitative, delle scuole, degli ospedali, e così via. Anche questo è un mercato che deve poter contare su strutture di informazione e di consulenza tipicamente territoriali, dove una rivendita edile organizzata e competente può fare la sua parte.